Vertenza Gori, il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Roccapiemonte

Vittoria netta della linea “Acqua pubblica”. Una vittoria dal grande significato a favore della battaglia acqua pubblica in tutta la Campania. La società che gestisce le forniture idriche condannata al pagamento delle spese di giustizia

Vertenza Gori, il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Roccapiemonte e condanna la società al pagamento delle spese giudiziarie. Quello tra il Comune simbolo dell’acqua pubblica e l’ente gestore delle risorse idriche nell’Ato 3 è un braccio di ferro storico, avviato nel 2005 quando, grazie all’opposizione di un gruppo di cittadini, costituitisi poi in un comitato per l’acqua pubblica, e dell’Amministrazione comunale dell’allora sindaco Antonio Pagano, fratello dell’attuale primo cittadino, si oppose all’ingresso di Gori, rifiutandosi di trasferire le utenze cittadine al colosso dell’acqua in Campania.

cpDa allora è iniziata una resistenza politica e civica, nonostante le azioni legali intraprese da Gori. Il Consiglio di Stato, quinta sezione, nella seduta del 9 marzo scorso, ha dato definitivamente ragione al Comune di Roccapiemonte, rigettando la richiesta di risarcimento avanzata da Gori per la mancata gestione del servizio idrico in paese. Gori aveva presentato un conto salatissimo che aveva fatto tremare i polsi ad amministratori e cittadini. Oltre 4 milioni di euro di risarcimento, a tanto ammontava la richiesta della società di Ercolano. Il Tar aveva già respinto la richiesta ma non contenta Gori si era appellata al giudizio successivo.

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Nella sentenza pubblicata il 19 aprile 2021, la quinta sezione, presidente il magistrato Luigi Maruotti, ha bocciato la richiesta risarcitoria di Gori osservando “… che ai sensi del citato articolo 12 della legge regionale 14 del 97 il Comune ha perso ogni competenza in materia di servizio idrico ed ha perciò respinto la domanda di risarcimento su quest’ultimo. Il Tar aveva osservato che da un lato la poca chiarezza delle norme sul servizio idrico sulle quali si era appena svolto un referendum abrogativo escludeva la colpa dell’amministrazione, dall’altro che era stata accordata tutela cautelare con l’ordinanza del 6 giugno 2013”.

Alla fine la Gori è stata anche condannata a pagare 5000 euro di spese legali. Grande soddisfazione per la vittoria ottenuta è stata espressa dal comitato per l’acqua pubblica di Roccapiemonte che da oltre 15 anni porta avanti la sua battaglia contro Gori e dall’amministrazione in carica guidata da Carmine Pagano. Una vittoria di tutti i cittadini di Roccapiemonte.
L. T.
Roccapiemonte. La Gori chiede il conto. Il Comitato civico attende gli eventi

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