La situazione Covid nei subcontinente è disastrosa. Voli interrotti già dal 24 marze tranne alcuni per alcuni corridoi
Il ministro della Salute Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in India. “Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in India – scrive il ministro su Facebook -. I residenti in Italia potranno rientrare con tampone in partenza e all’arrivo e con obbligo di quarantena. Chiunque sia stato in India negli ultimi 14 giorni e si trovi già nel nostro Paese è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione”. Speranza ha sottolineato come gli scienziati italiani siano al lavoro per studiare la nuova variante indiana: “Non possiamo abbassare la guardia. Venerdì è stato il giorno record per casi a livello mondiale con 893.000 positivi di cui 346.000 proprio in India”.
LIMITAZIONI GIÀ IN VIGORE DAL 24 MARZO SCORSO
Il 24 marzo scorso, il Ministero degli affari esteri aveva già avvertito della sospensione “dei voli internazionali da e per l’India è estesa fino al 30 aprile 2021: la mobilità aerea internazionale è assicurata solo da voli speciali. Di conseguenza, i regolari voli commerciali dall’India per l’Italia non sono attualmente operativi e per raggiungere l’Italia dall’India è tendenzialmente necessario servirsi di voli con scalo. Nelle more della riapertura almeno parziale del traffico aereo internazionale di linea, sono recentemente stati autorizzati dei “corridoi” che consentono a Lufthansa e AirFrance/KLM di operare tra l’India e l’Europa. Le linee aree in questione gestiscono alcuni voli a settimana in partenza da Delhi, Mumbai e Bangalore. Si invitano pertanto i connazionali interessati a viaggiare anche durante la sospensione del traffico aereo internazionale di linea a prendere direttamente contatto con le predette linee aeree”. Ora si aggiunge anche la nuova ordinanza del ministro Speranza.
SITUAZIONE COVID DISASTROSA IN INDIA
Più di un terzo dei nuovi casi Covid nel mondo si verifica in India. Il dato è allarmante , attese le condizioni di igiene pubblica e di densità abitativa di alcune zone del subcontinente indiano. Nel Maharashtra, stato dell’India centro-occidentale. è stata individuata la cosiddetta variante indiana, identificata come B.1.617, a due mutazioni (E484Q e L425R), scoperta per la prima volta a ottobre e ora si trova in più della metà dei campioni sequenziati dello Stato. A questa si aggiunge un’ulteriore variante, la B.1.618, emersa nel Bengala Occidentale, che presenta anche una terza mutazione (D614G). Comunque, secondo il Centro nazionale per il controllo delle malattie (Ncdc) è la variante inglese (B.1.1.7) quella più diffusa, in particolare a Delhi e nel Punjab, mentre quella sudafricana (B.1.351) si trova principalmente nel Bengala Occidentale. In India il sequenziamento è oggetto di un progetto chiamato Insacog (Indian Sars-CoV-2 Genomic Consortia), che raggruppa dieci laboratori. Gli effetti della variante indiana, ovvero se sia più pericolosa per contagiosità, letalità e resistenza ai vaccini, sono ancora in corso di valutazione.
IL PERCHÉ DELLA CHIUSURA DEGLI ARRIVI DALL’INDIA
“La chiusura degli arrivi dall’India dovuti all’impennata dei contagi è una misura cautelare. La situazione è grave perché numero contagi è di 370 mila al giorno, straordinariamente elevato e c’è il dubbio di una variante indiana rispetto al dubbio di un maggior potere contagiante come lo è stato per quella inglese. Cauto sulla possibilità che la varianti buchi i vaccini, non ci sono prove in merito. Non creiamo allarmismi”. Lo ha detto Franco Locatelli, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, a “Mezz’ora in più” su Rai3.
GLI USA SI MOBILITANO
Gli Stati Uniti hanno promesso di “distribuire rapidamente” aiuti all’India, dove per il quarto giorno consecutivo si è registrato il record mondiale di nuovi casi di coronavirus, con la variante indiana che spaventa Europa ed America. ”I nostri cuori sono rivolti al popolo indiano nel mezzo dell’orribile pandemia di Covid-19 – ha scritto su Twitter il segretario di stato americano, Antony Blinken – Stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri partner nel governo indiano e forniremo rapidamente ulteriore supporto al popolo indiano e agli eroi dell’assistenza sanitaria dell’India”. Nel frattempo, in un discorso alla nazione, il primo ministro indiano Narendra Modi ha detto che il paese è stato profondamente scosso da una travolgente seconda ondata. Per combattere il virus bisognerebbe dare priorità alle prove scientifiche, ha aggiunto, ma unita “l’India uscirà presto da questa crisi”