Nuova riapertura delle scuole a Nocera Inferiore. Studenti e professori, tra dubbi e incertezze, tornano a sentire il suono della campanella
La didattica a distanza è la soluzione migliore per molte famiglie e studenti. Dal 19 aprile tutte le scuole di Nocera Inferiore hanno ricominciato ad ospitare centinaia di studenti non al 100%, ma con la divisione in gruppi dal 50% al 75%. Ma cosa ne pensano i ragazzi dell’improvviso un ritorno in aula? Non è difficile immaginare che non tutti siano felici di tornare tra i banchi di scuola. Per la maggior parte degli studenti di Nocera, la Dad è molto meglio organizzata della Ddi (didattica digitale integrata), perché tra chi ha fatto richiesta di didattica a distanza e chi invece, non avendone la possibilità, o anche avendola, è tornato, corrono non poche disparità.
«In assoluto preferisco la scuola in presenza con tutto ciò che questa comporta – afferma Anna, studentessa del liceo classico “G.B. Vico” di Nocera Inferiore -. In Dad mancano i rapporti umani, è complicato seguire le lezioni, ci si distrae più facilmente. Ma tra la Ddi e la Dad ritengo che sia preferibile quest’ultima. Nel primo caso, infatti, seguendo da casa, diventa ancora più difficile comprendere quello che succede in aula, la connessione internet non sempre funziona, gli insegnanti non sanno come dividersi tra gruppo A, gruppo B, gruppo Dad. D’altra parte, quando si è in classe, sebbene si torni a vivere una sorta di apparente normalità, quello che prima poteva essere un incontro, uno scambio, un contatto con l’altro ora diventa motivo di paura e timore. Bisogna sempre stare super attenti».
Un ragazzo di Corbara, che frequenta il liceo classico di Nocera Inferiore e cha contratto la Covid durante la riapertura delle scuole a febbraio sottolinea: «Nel corso dell’anno sono stati numerosi i tentativi di riaperture, che, purtroppo, sono durati poco e non hanno fatto altro che creare disagio per i ragazzi e gli insegnanti. Il ritorno a scuola deve essere un qualcosa di sicuro e di certo». Miriam (studentessa del G. B. Vico), come molti suoi colleghi rimarca le preoccupazioni: «Tornare in questa situazione non è sicuro neanche al 50%, figurarsi al 100%». Molti studenti nocerini considerano la Dad una “mascherina digitale”, che protegge tutti il personale scolastico e gli studenti, con relativi familiari, dalla Covid-19. Moltissimi alunni avrebbero preferito continuare con la Dad, ritenuta più sicura e egualitaria per tutti, anche per chi durante il lockdown del 2020, non ha avuto gli strumenti per seguire le lezioni da casa (la situazione può considerarsi appianata, visti i bonus, concessi dal Governo), e perché, com’è ovvio, non vedendosi, è impossibile il contagio. Vero è che la Dad ha causato non pochi disagi psicologici a professori e studenti, che si sono trovati a vivere come normalità ciò che sarebbe dovuto essere provvisorio: «Non è il mio caso, ma molti miei amici, hanno riscontrato problemi psicologici, stando chiusi in casa così tanto tempo – osserva Emanuele (alunno liceale, che momentaneamente, frequenta sempre in Dad) Nonostante ciò penso che la Dad sia la soluzione migliore, visto che l’obiettivo di tutti è quello di sconfiggere il virus».
Mentre per i ragazzi dei licei (scientifico, classico e linguistico) di Nocera Inferiore, la posizione è ben chiara, per i professori la situazione cambia: da una parte c’è chi ha affermato di essere felice di rivedere, almeno per metà, i volti dei suoi alunni, pur lamentando le difficoltà nel tenere sotto controllo due gruppi diversi e la gestione del tempo. Tra l’accendere il computer, accedere a meet, fare l’appello e controllare chi, eventualmente, si disconnette durante l’ora, in pratica, si perde gran parte dell’unità oraria. Ma comunque la felicità del rivedersi e dell’interagire, non svanisce. D’altra parte, alcuni docenti, a malincuore, hanno preferito non rischiare di contagiarsi e, tra un motivo e un altro, dopo la riapertura, non sono mai rientrati a scuola, considerandola luogo di diffusione del virus. La voglia di tornare tra i banchi per alunni e professori c’è, ma la paura di ledere la salute propria e dei familiari resta alta; la condizione del rientro è che si torni a vivere la scuola così come la si conosce, senza distanziamenti e senza preoccupazioni, se non quelle per compiti e interrogazioni.
Anche i genitori non tardano nell’esprimersi: «Voglio che i ragazzi tornino a scuola, ma non così». Questa è la frase che più spesso si sente pronunciare dai papà e delle mamme degli studenti che chiedono una sicurezza, una garanzia, che è impossibile ottenere, almeno allo stato attuale. Da qui la tanti genitori chiedono continuare con la Dad e posticipare il ritorno a scuola. «Le mie figlie, come tutti, hanno bisogno di tornare a scuola, ma in queste condizioni è impossibile mandarle lì e stare tranquilli – dichiara la signora Laudisio, madre di una studentessa del Liceo Scientifico N. Sensale, esprimendo le preoccupazioni di molti altri genitori – La soluzione migliore, con l’attuale numero di contagi, rimane la Dad. Sarò più che felice di far andare le mie figlie a scuola, quando tutto sarà sotto controllo». Quasi l’unanimità preferirebbe tornare quando ci sarà la possibilità della presenza al 100%, senza compromessi, quando ci sarà l’immunità di gregge o, almeno, ci sarà una drastica diminuzione dei casi Covid. A questo punto non resta da chiedersi se il rientro sarà definitivo o se, anche stavolta, non si dovrà far altro che attendere una nuova chiusura, visti i timori per un impennate dei contagi nei prossimi giorni, con un ritorno della Campania in zona arancione o ancor di più in rosso.
V. M.