Incendio Fosso Imperatore, Arpac: primi dati del campionamento

Non alterata la qualità dell’aria a 5 km di distanza dell’incendio

Sono disponibili i primi risultati del monitoraggio della qualità dell’aria tempestivamente avviato da Arpac nella notte tra il 25 e il 26 aprile scorsi, in seguito all’incendio che nella tarda serata del 25 è divampato in un deposito situato nel comune di Nocera Inferiore in località Fosso Imperatore. Dal campionamento di aria effettuato per la ricerca di diossine e furani nell’arco di ventiquattro ore nei pressi del sito interessato dall’incendio, è risultato un valore di concentrazione pari a 0,11 pg/Nmc [I TEQ] (picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente), inferiore al valore di 0,15 pg/Nmc [I TEQ] proposto dalle Linee guida del LAI (Laenderausschuss fuer Immissionsschutz), organismo tecnico tedesco, uno dei pochi riferimenti disponibili in letteratura.

L’Agenzia ambientale della Campania è intervenuta immediatamente sul campo, in seguito a una richiesta dei Carabinieri, avviando il monitoraggio delle diossine e dei furani avviato nella notte tra il 25 e il 26. Inoltre, i tecnici del Dipartimento di Salerno hanno avviato, nella mattinata del 26 aprile, il monitoraggio di altri inquinanti atmosferici, tra cui il particolato PM10 e gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). I risultati relativi a questi inquinanti, così come i risultati del monitoraggio delle diossine successivi al primo ciclo di ventiquattro ore, verranno diffusi non appena disponibili. Il monitoraggio delle diossine si avvale del supporto laboratoristico della UOC Siti contaminati e bonifiche con sede ad Agnano. 

L’incendio ha dato luogo alla risalita di una colonna di fumo favorita dalle condizioni di instabilità presenti in quota. Pertanto non ha prodotto evidenti ripercussioni sulle concentrazioni degli inquinanti rilevate dalla stazione della rete fissa di monitoraggio della qualità dell’aria, situata nel territorio comunale di Nocera Inferiore a circa cinque chilometri di distanza dal deposito colpito dalle fiamme. I dati misurati non hanno infatti evidenziato, a questa distanza, significative alterazioni della qualità dell’aria in concomitanza con l’incendio.

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