L’attacco dell’opposizione consiliare. “Giusto combattere il virus ma è un grave errore togliere una sede ai volontari della Protezione civile”
“La notizia dell’apertura del primo hub vaccinale a San Marzano sul Sarno ci soddisfa e d’altronde avevamo chiesto all’amministrazione comunale di giocare d’anticipo. “Sicuramente la sede dell’hub è congeniale per tanti aspetti, ma non capiamo perché ci si debba dimenticare della Protezione civile, sempre in prima fila e fondamentale per questa città. Peccato, che la lotta al virus debba occupare tutti i locali della Protezione civile, in via Berlinguer, con i volontari che per fare spazio ai medici non hanno più una sede fisica. La battaglia contro il virus è importante e fondamentale, ma non per questo bisogna lasciare indietro il resto. La comunità marzanese ha bisogno della Protezione civile, un punto di riferimento costante dimostrato anche dagli ultimi danni causati dal maltempo in città”.
Così il gruppo di opposizione “Noi sempre con voi” stigmatizza la decisione della giunta comunale di lasciare senza una sede i volontari della Protezione civile, dopo che i locali di via Berlinguer sono stati tutti convertiti a centro vaccini per la lotta al Covid., hanno detto i consiglieri comunali Colomba Farina, Vincenzo Marrazzo e Maria Calenda. “Augurandoci che questa pandemia venga superata al più presto con l’avvio della campagna vaccinale anche a San Marzano sul Sarno, speriamo che il Comune si adoperi in tempi brevi per trovare una sede temporanea e sostitutiva per i volontari che quotidianamente, e non solo durante le emergenze, prestano il loro contributo per il bene della cittadinanza. Non bisogna dimenticarsi che la distribuzione dei pacchi alimentari è affidata proprio alla Protezione civile ed ecco perché un luogo fisico resta fondamentale per le loro attività. Per questo, proponiamo una soluzione concreta, che potrebbe essere quella di destinare almeno una stanza dello stesso immobile alla Protezione civile, sottraendola al punto vaccinazione anche perché in casi di imprevista emergenza davvero risulterebbe difficile la coesistenza di due attività diverse pur essendo entrambe importanti”.