Prestazione pessima e nervosa dei canarini, tra le lacrime per la sfortuna che si accanisce su Marino e le scintille tra coach Finelli e Musso in panchina
Male, malissimo. La Givova non è nemmeno lontanissima parente di quella che ha eliminato Torino nei quarti. Perde il capitano Marino, uscito in lacrime, perde la calma, con Musso che sbaglia nei confronti di coach Finelli, e viene redarguito a muso durissimo dal tecnico bolognese, e Jackson che se la prende con qualsiasi cosa quando dovrebbe farlo prima con sé stesso. Il sogno del derby in finale, contro Napoli, s’infrange contro il muro solido dell’APU Udine di coach Boniciolli e di un Foulland immarcabile.
LA CRONACA
L’inizio è altamente spettacolare, Palumbo inaugura lo score dalla media ma non riesce a fermare Giuri che trova una tripla più che contestata dalla difesa dell’ex fortitudino. Udine, però, si approccia meglio alla gara e trova subito il +5 (7-2) con Foulland e la schiacciata di Antonutti in transizione. I canarini reagiscono con il solito Thomas che trova la bomba dal mezzo angolo; Udine difende forte e parte veloce in contropiede e serve il tiro dal perimetro per far saltare gli schemi di coach Boniciolli, ma non basta. Se Sergio trova il canestro dall’angolo, Udine risponde con Mobio e Giuri e ne esce comunque vincitrice in questi mini duelli. Ma gli uomini di coach Finelli non si danno per vinti, stringono le maglie difensive e trovano i punti di Palumbo (magia in penetrazione) e Sergio (altra tripla) per ritornare a contatto (14-13). Udine non è solo una difesa difficile da battere, è anche strapotere fisico nelle leve di Nana Foulland che si prende un metro di vantaggio ed affonda la palla nella retina della Givova, il primo quarto si chiude con due palle perse degli uomini di coach Finelli che sono provocate dalla retroguardia friulana, brava a costringere Cucci e compagni a forzare i passaggi. Con le difese chiuse a doppia mandata, servono due minuti per trovare un canestro, lo sigla il giustiziere dell’Unieuro Forlì dei quarti difinale Matteo Schina dal perimetro, ma i problemi non finiscono qui: il muscolo della coscia di Marino si strappa ed il capitano della Givova lascia il campo in lacrime; Pellegrino firma il +8 Udine.
A Scafati serve una scossa, ma a Thomas risponde Pellegrino che posterizza proprio l’ex Ravenna; coach Finelli richiama in panchina Musso che non gradisce la sostituzione e lo dimostra in maniera anche troppo evidente, Udine approfitta dell’inerzia per siglare due bombe che affossano la Givova a -14 (29-15). Nella tempesta ci prova Cucci a tenere la barra dritta, ma Schina risponde colpo su colpo, poi Johnson ruba palla a Palumbo e inchioda la schiacciata in 1vs0; se Scafati non finisce doppiata nel punteggio è solo perchè Thomas trova 4 punti consecutivi (36-21), il lungo canarino riceve, poi, un cioccolatino in forma di tre liberi per fallo di Antonutti ma ne realizza solo due. Ma Udine non si smuove di un millimetro, tripla di Italiano per il +17 (40-23) e massimo vantaggio che lievita ancora dopo un’altro missile di Giuri ed un 2+1 di Foulland (46-25) che chiude il primo tempo.
Ad inizio ripresa la Givova perde troppi palloni banali, la mira sbilenca di Udine l’aiuta a non cadere ancora più in basso; Thomas segna in allontanamento per riportare sotto le 20 lunghezze il divario ma le alture sono territorio di Foulland e propiziano extra possessi che fanno male. Scafati, però, sembra avere un quid di energia in più rispetto al pessimo primo tempo e, almeno, prova a ribattere colpo su colpo e risale a -16 (49-33) con Benvenuti in lay up; Udine, però, è solida, non molla ed evita che i canarini rientrino ulteriormente nonostante i miglioramenti nella circolazione di palla. Jackson è in serata no, le speranze di riaprire la partita s’infrangono sul ferro come le sue triple; sull’altro fronte Foulland è immarcabile e riporta a +19 l’APU che ritocca il ventello con Nobile a cronometro fermo mentre Jackson, richiamato in panchina, ce l’ha con tutto e tutti, preda della frustrazione. Al suono della penultima sirena è 58-37 Udine. La foto del quarto parziale è l’ennesimo schiaccione di Foulland che posterizza due avversari; Scafati è ormai rassegnata, sparacchia dall’arco senza convinzione e va sempre più giù. Ci si mette anche il ferro a sbeffeggiare i canarini, poi Schina sigla il 67-39 in scioltezza e per coach Finelli ed i suoi è già tempo di programmare il futuro. Finisce 72-51 con l’APU che dà spazio ai giovani.
TABELLINO
Apu Old Wild West Udine – Givova Scafati 72-51 (16-13, 30-12, 12-12, 14-14)
Apu Old Wild West Udine: Nana Foulland 15 (6/7, 0/0), Marco Giuri 14 (2/5, 3/4), Matteo Schina 10 (2/2, 2/2), Dominique Johnson 8 (1/2, 2/6), Joseph yantchoue Mobio 5 (0/1, 1/3), Vittorio Nobile 5 (0/2, 1/2), Nazzareno Italiano 4 (0/5, 1/5), Francesco Pellegrino 4 (2/2, 0/0), Lodovico Deangeli 3 (0/2, 1/2), Michele Antonutti 2 (1/2, 0/2), Riccardo Spangaro 2 (1/3, 0/0), John paul onyekachi Agbara 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 9 / 13 – Rimbalzi: 38 7 + 31 (Nana Foulland 7) – Assist: 13 (Marco Giuri 3)
Givova Scafati: Charles Thomas 13 (4/7, 1/8), Nemanja Dincic 9 (1/2, 1/1), Mattia Palumbo 8 (3/5, 0/5), Luigi Sergio 8 (0/1, 2/3), Valerio Cucci 6 (1/3, 0/4), Lorenzo Benvenuti 4 (2/4, 0/1), Bernardo Musso 3 (0/1, 1/2), Darryl Jackson 0 (0/2, 0/4), Riccardo Rossato 0 (0/4, 0/3), Tommaso Marino 0 (0/0, 0/2)
Tiri liberi: 14 / 18 – Rimbalzi: 33 7 + 26 (Luigi Sergio 7) – Assist: 8 (Charles Thomas 3).
Elio De Falco
Foto: Ciamillo e Castoria