Approfondimento Febbre Oro nero n.3. Una tipografia di Nocera Inferiore e tante altre attività coinvolte nel traffico del gasolio agricolo
Sono diversi i raggiri che le associazioni utilizzavano per vendere il gasolio agricolo acquistato come tale, mentre poi veniva rivenduto nelle pompe bianche a prezzo corrente, lucrando sulla differenza di Iva e accise tra i due prodotti.
I TRUCCHI
Per far uscire indenne il gasolio agricolo questo usciva dai depositi fiscali scortato da documenti falsamente attestanti il trasporto di gasolio agricolo. In caso di controllo da parte delle Forze di Polizia, l’autista azionava un apposito congegno elettromagnetico che azionava una pompa che iniettava il colorante (il carburante agricolo ha una colorazione diversa da quella del carburante normalmente usato per autotrazione) allineando il prodotto ai documenti esibiti. In assenza di controllo, il camion giungeva ai depositi commerciali riconducibili agli indagati, simulava lo scarico del prodotto (sostando a favore delle telecamere di sorveglianza per un tempo compatibile a quello realmente necessario per le operazioni) simulava il carico di gasolio per uso autotrazione (con gli stessi accorgimenti) e ripartiva scortato da documenti fiscali di accompagnamento clonati rispetto alla numerazione del registro di carico e scarico attestanti il trasporto di gasolio per uso autotrazione che sarebbero stati registrati in caso di controllo. Una volta giunto al destinatario finale senza controlli, il Das clonato veniva strappato e l’operazione non registrata. Dunque si completava così la vendita in nero del carburante agricolo utilizzato invece e venduto (ad un prezzo quasi doppio) per normali fini di autotrazione.
LA TIPOGRAFIA NOCERINA
Per clonare i Das era necessario il supporto di una tipografia. E la stamperia era una di Nocera Inferiore. Piccola, in un posto poco appariscente, avrebbe stampato 4mila Das clonato, utilizzato per le frodi dei carburanti.