Covid, turismo primo settore a riprendersi nel 2021

L’indagine è della Uecoop

Il turismo ancora bandiera per l’Italia anche per la ripresa. Dopo un tremendo 2020 e una Pasqua 2021 da dimenticare, il settore punta a ripartire con la prossima estate, vaccini permettendo. Da un’indagine Uecoop, Unione europea delle cooperative, eseguita a livello nazionale dopo la sospensione del Johnson&Johnson in Italia e all’ipotesi di riaprire i ristoranti per le cene all’aperto già da maggio, è emerso che per un’impresa su 3 (il 33%) sarà il turismo il primo settore a riprendersi nel 2021 seguito dalla ristorazione (28%) se la massiccia campagna di vaccinazione riuscirà a prendere slancio con una progressiva uscita dell’Italia dall’emergenza Covid. Il comparto turistico, alimentare e ristorazione sono tre settori trainanti dell’economia nazionale soprattutto nell’estate, con milioni di turisti italiani e si spera anche stranieri che potrebbero rimettersi in moto dopo uno stop durato oltre 15 mesi.

Il turismo che in Italia conta un meno 61 miliardi nel 2020 e nei primi tre mesi del 2021 a causa della pandemia secondo l’analisi di Uecoop su dati Isnart-Unioncamere. Comparto strategico del Paese che si compone di 612mila imprese e rappresenta il 10,1% del sistema produttivo nazionale e il 12,6% dell’occupazione nazionale secondo Unioncamere. Per rimettere in moto il settore bisogna, però, accelerare la campagna vaccinale in generale, anche usando il pass sanitario Ue, in modo da rimettere in moto un’economia nazionale in cui una buona fetta è rappresentata proprio da turismo e agroalimentare. Al terzo posto per velocità di ripresa all’interno del sistema economico nazionale ci sono – secondo la rilevazione di Uecoop – i servizi alle aziende (15%), dalle pulizie alla logistica seguiti dal settore immobiliare (6%) mentre in fondo alla classifica delle aziende, con appena il 5%, troviamo sport e benessere, cultura e spettacolo alcuni fra i settori più colpiti dalle chiusure e dalla sospensione dell’attività a causa dell’emergenza Covid. Se oltre la metà delle imprese interpellate si aspetta che per la ripartenza ci vorrà tutto il 2021 c’è però un 15% che prevede serviranno almeno due anni. Qualche piccolo segnale di speranza viene dall’ultimo report di Bankitalia che registra a febbraio una crescita dei prestiti al settore privato trainata dal balzo del +7,6% di quelli alle società non finanziarie.

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