Campania, in aumento le truffe online, attenti ai messaggi in arrivo in questi giorni

Sms, mail, telefonate e videochiamate i mezzi per attirare le vittime sono numerosi e i più fantasiosi

Sono 50 i casi di truffe online su cui la sola polizia postale del compartimento di Napoli sta indagando in questo momento in Campania. In più, la polizia di stato, al 169esimo anniversario, ha reso note che da marzo 202o a marzo 2021 sono state 4.333 le frodi e le truffe informatiche in provincia di Salerno, esattamente mille più di quelle dello stesso periodo dello scorso anno. Con la pandemia sono aumentati nettamente i reati su base informatica. Dagli acquisti online con gli acquirenti raggirati con il classico “pacco” ai phishing. In questi giorni stanno arrivando molti messaggi anche via sms che informano l’utente che il suo conto corrente bancario o bancoposta ha problemi, è bloccato o ha altri problemi, invitando a cliccare su un link. Lo scopo è far inserire i propri dati e svuotare il conto. E’ quello che è capitato alcuni giorni fa a tre residenti di Vietri sul mare e i carabinieri del posto sono riusciti a risalire e a denunciare i truffatori, due Napoletani e un Torinese che agivano indipendentemente. E c’è chi addirittura contatta telefonicamente e, da ultimo, via videochiamata con tanto di operatori e scenografia montata dell’istituto di credito o di un ufficio postale per attirare le vittime nel tranello e spesso ci cascano.

L’AVVERTIMENTO DI POSTE ITALIANE
«Con il crescente utilizzo di strumenti di comunicazione informatica e digitale quali e-mail, chat, applicazioni di messaggistica e social network, aumenta la necessità di acquisire alcune semplici regole di comportamento utili a riconoscere e proteggersi dalle possibili “truffe online” – scrivono dalle Poste Italiane -. I rischi maggiori sono legati ai tentativi da parte di terze persone di carpire, attraverso artifizi o raggiri, dati riservati e informazioni personali. La prima regola fondamentale per evitare di cadere nella rete di malintenzionati è pertanto quella di diffidare sempre e in ogni caso di richieste più o meno urgenti di dati personali e ovviamente di non comunicarli in nessuna modalità e per nessun motivo. Poste Italiane – analogamente agli Istituti Bancari e a qualsiasi altra azienda o società di servizi – non chiede mai di fornire dati riservati come il “nome utente”, le password, i codici di sicurezza per eseguire una transazione, come ad esempio il codice OTP-One Time Password ricevuto via sms, in nessuna modalità (e-mail, sms, chat di social network, operatori di call center) e per nessuna finalità. Tra le principali tipologie di frodi informatiche a cui si può essere soggetti quotidianamente è bene ricordare il phishing, lo smishing, il vishing e le truffe sui social.

– Il phishing è un tentativo di frode informatica che viene messo in atto attraverso l’invio di mail contraffatte, apparentemente provenienti da una banca o da un’azienda (delle quali vengono utilizzati il logo, il nome e l’impostazione grafica), finalizzate all’acquisizione illegale di dati riservati.
– Lo smishing è un caso particolare di phishing in cui il link malevolo viene inviato attraverso messaggi sms che sembrano provenire da mittenti ufficiali. Anche in questa circostanza vengono chiesti dati riservati quali il nome utente, la password di accesso all’Internet Banking, gli estremi della carta o i codici OTP (One Time Password) ricevuti via sms.
– Il vishing avviene tramite chiamata telefonica da parte di un frodatore che si finge un operatore di call center: con la scusa di contribuire alla risoluzione di un problema o effettuare un’operazione particolare, il frodatore, anche in questo caso, chiederà i dati riservati.
– Nel caso delle truffe sui social il frodatore contatta la vittima sulle più diffuse piattaforme social. Con un falso profilo da operatore di call center, il frodatore di solito risponde al posto dell’operatore ufficiale a un messaggio pubblico sulla pagina dell’azienda contattata per effettuare una segnalazione. Offrendo supporto, passa alla chat privata in cui chiede i codici di accesso e altri dati riservati.

Esistono alcuni semplici accorgimenti per ridurre al minimo il rischio di essere colpiti da episodi di truffe online. In particolare:
– Non rispondere mai a e-mail, sms, chiamate o chat da call center in cui vengono chiesti i codici personali (utenza, password, codici di sicurezza, dati delle carte di pagamento);
– Controllare sempre l’attendibilità di una e-mail prima di aprirla: verificare che il mittente sia realmente chi dice di essere e non qualcuno che si finge qualcun altro (ad esempio controllando come è scritto l’indirizzo e-mail del mittente);
– Non scaricare gli allegati delle e-mail sospette prima di aver verificato che il mittente sia noto o ufficiale;
– Non cliccare sul link contenuto nelle e-mail sospette; se per errore dovesse accadere, non autenticarsi sul sito falso, e chiudere subito il web browser;
– Segnalare a Poste Italiane eventuali e-mail di phishing inoltrandole all’indirizzo antiphishing@posteitaliane.it e, successivamente, provvedere ad eliminarle dalla casella e-mail;
– Digitare direttamente l’indirizzo Internet https://www.poste.it/ nella barra degli indirizzi del web browser per visitare il sito di Poste Italiane;
– Utilizzare l’App per usufruire anche del servizio gratuito di push notification ed essere informati in tempo reale sulle operazioni di pagamento effettuate con il conto corrente e le carte di pagamento. In alternativa attivare il servizio di notifica tramite SMS sul telefono cellulare, gratuito per i pagamenti su siti internet e su app».

loading ads