I canarini, privi di Marino e Sergio, ruotano solo in 7, la Reale Mutua passa al Pala Mangano
Seconda sconfitta consecutiva, per la Givova Scafati di coach Finelli. Sembrerebbe un esercizio di piaggeria cercare alibi, ma stavolta i canarini hanno attenuanti molto forti, ed è bene che l’ambiente, molto critico sui social del sodalizio gialloblu, ne abbia coscienza. Torino è squadra assai lunga, per di più recupera Diop, giocatore che farebbe la sua figura anche al piano superiore (e ricorda tanto un certo Sitapha Savanè, giocatore di livello alto in una lega top come l’ACB), e la spunta proprio perchè ne ha di più.
La Givova paga, tanto, la mancanza dei suoi americani, ancora lontani dal rendimento migliore. Thomas è l’ombra del giocatore, a tratti, devastante visto nella prima fase: il suo 3/10 dal campo, stavolta, non trova il supporto della produzione a cronometro fermo (solo 3/5); Jackson, invece, appare prigioniero di un’involuzione cominciata nella semifinale di Coppa Italia persa con Udine – prossima avversaria della Givova – e proseguita nelle uscite successive, dove è apparso nervoso e confusionario. Ma pesa, poi, la fisicità degli ospiti, dominanti a rimbalzo (46 a 29) ed ordinati al tiro, pur non arrivando a percentuali stupefacenti; sorprende, in negativo, la mira della formazione scafatese dall’area (36%). È una questione, però, soprattutto di lucidità, venuta a mancare per gli impegni ravvicinati, che anche Torino ha sostenuto, ma potendo gestire molto meglio i minutaggi, cosa che le gravi defezioni di Marino e Sergio, giocatori fondamentali nelle rotazioni, hanno impedito alla compagine di Alessandro Finelli.
LA CRONACA
Dopo un buon avvio firmato Benvenuti (4-0), la Givova riceve protamente il primo schiaffone dalla Reale Mutua che piazza il break di 8-0 con due canestri pesanti di Toscano ed uno schiaccione di Diop, tanto per far capire che l’infortunio alla caviglia rimediato contro Napoli è già dimenticato. Un buon fallo sul tiro da 3 conquistato da Thomas, bravo a portare fuori proprio Diop ed a sfruttarne l’irruenza, permette all’ex Orasì Ravenna di riavvicinare a -2 i padroni di casa (7-9), segnando due volte su tre a cronometro fermo: ma è solo un’illusione, Cappelletti risponde immediatamente con la bomba, poi rifinisce per Clark che fissa il 7-14.
Scafati prova, di nuovo, a riavvicinarsi, con Cucci e Rossato che fanno bottino pieno dalla linea della carità, ma Pinkins, migliore dei suoi, segna due canestri consecutivi che chiudono il primo parziale sull’11-18. La seconda frazione si apre con il giorno e la notte della formazione di casa: da un lato, Rossato è indemoniato e fabbrica da solo il break di 8-2 che riporta a contatto la Givova (19-20), dall’altro Dincic commette tre falli in un batter d’occhio e viene richiamato in panchina dopo appena due minuti e mezzo d’impiego. Il forcing di Scafati, però, porta al sorpasso, complice una grande intensità difensiva: è la tripla di Musso a regalare il primo vantaggio ai canarini dopo essere stati a lungo a rimorchio (dal 4-0 iniziale). Torino, però, non ci sta: l’ennesimo errore al tiro di Jackson trova pronto Toscano a lanciare Clark in transizione e proprio lo statunitense nato a Malta commette fallo sul connazionale, concedendogli un gioco da 3 punti che, puntualmente, trasforma. Ma Scafati, adesso, è in partita: Rossato trova un’altro canestro pesante che manda le due squadre negli spogliatoi sul 28-27.
La Givova prova subito ad allungare, al rientro sul parquet: Thomas trova uno dei rari canestri dal campo per il +3 ma la Reale Mutua ribatte con un altro and one di Clark per il pareggio (30-30). Torino, con 4 punti consecutivi di Diop, incrementa il break e si porta sul +4; Cucci risponde dall’arco per Scafati ma, come nel primo quarto, resta un’eccezione alla regola che vede gli ospiti fatturare con continuità ed aumentare ancora il distacco che lievita fino ai 10 punti (33-43). Rossato, indomito, cerca di tenere in partita i canarini ribattendo colpo su colpo, ma Cappelletti e Clark assicurano, alla Reale Mutua, 10 punti di vantaggio alla penultima sirena (43-53). Le energie fisiche e mentali abbandonano la Givova: Cucci incorre nel fallo tecnico, le conclusioni non trovano il fondo della retina e Torino, senza strafare, vola fino al +20 (43-63) sull’onda delle invenzioni di Cappelletti (9 assist) e dell’energia a rimbalzo (11 catturati) di Pinkins; la partita è virtualmente chiusa. La seconda tripla di serata, su 6 tentativi, di Jackson è solo mesta conclusione di una partita mai veramente in discussione.
IL COMMENTO
Proviamo un esercizio semplice: togliamo a Torino l’apporto del suo playmaker titolare (7 punti e 9 assist) e quello del secondo italiano più incisivo, stasera Toscano o Diop, come sarebbe finita? Non ci sono certezze, ovvio, ma è facile prevedere che anche la formazione di Demis Cavina, già sconfitta in Coppa Italia dalla Givova, avrebbe perso la lucidità necessaria per portare a casa il risultato. Con una Givova al completo, e senza necessità di contare Cervi (ancora ai box), staremmo parlando di tutt’altra partita. Rossato regge come può, ma anche lui deve cedere, ad un certo punto, alla stanchezza; restano le buonissime indicazioni fornite dalla guardia veneziana, segnali che vengono da lontano e parlano di lui come pedina fondamentale per il futuro di Thomas e compagni. Sono mancati, e qualcuno potrebbe pensare che sia per sfinimento, vista la loro, non verdissima, carta d’identità, i due USA di coach Finelli; di contro, Torino ottiene dai suoi stranieri quasi metà dei punti a referto, con un Pinkins (15+11r) gigantesco a recitare la parte del leone. Non tutto, però, è perduto: servirà un’impresa per sbancare il Pala Carnera di Udine, domenica, ma una vittoria potrebbe riaprire, quantomeno, il discorso terzo posto.
Elio De Falco
Foto: Gianmarco Ferrara