Ue, accelerata per l’approvazione di altri cinque vaccini

L’Italia si candida a produrre le dosi vaccinali: molte le aziende disposte a farlo

L’autorizzazione d’emergenza Ue per i vaccini, oltre agli adeguamenti per le varianti, potrebbe riguardare anche i nuovi sieri che fanno già parte della strategia dell’Unione ma che ancora devono essere approvati. La Commissione europea è al lavoro sull’ipotesi, che presenta però scogli legali. Un primo giro di tavolo con i 27 è già stato fatto. Oltre al vaccino di Johnson&Johnson, che potrebbe ottenere il via libera dell’Ema l’11 marzo, del programma Ue, ancora da approvare, fanno parte Curevac e Sanofi e altri due contratti dovrebbero essere siglati con Novavax e Valneva.

PRONTE DIVERSE AZIENDE ITALIANE A PRODURRE VACCINI
Nell’incontro che si è svolto oggi al Ministero per lo sviluppo economico sulla possibilità di produrre vaccini anti Covid in Italia e in vista del colloquio che si terrà domani tra il commissario Ue Thierry Breton ed il ministro Giancarlo Giorgetti, è stata ribadita “la volontà di partecipare al progetto europeo per il rafforzamento della produzione di vaccini. In particolare, è stata verificata la disponibilità di alcune aziende a produrre i bulk, ossia il principio attivo e gli altri componenti del vaccino anti Covid, perché già dotate, o in grado di farlo a breve, dei necessari bioreattori e fermentatori”. Così una nota del Mise al termine del secondo tavolo sui vaccini che si è svolto questa mattina alla presenza del ministro dello Sviluppo economico e che ha visto la partecipazione del presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, del direttore generale Enrica Giorgetti, del direttore centro studi Carlo Riccini, del presidente dell’Aifa Giorgio Palù, del commissario per l’emergenza Paolo Figliuolo e del sottosegretario alla presidenza Franco Gabrielli. “La produzione potrà avvenire a conclusione dell’iter autorizzativo da parte delle autorità competenti, in un tempo stimato di 4/6 mesi – si sottolinea -. È stato anche appurato che ci sono le condizioni immediate per avviare la fase dell’infialamento e finitura. Grazie all’eccellenza produttiva dell’Italia, infatti, sono già pronte a partire molte aziende. È stato dato mandato dal ministro ai diversi rappresentanti presenti competenti di procedere all’individuazione di contoterzisti in grado di produrre vaccini entro autunno del 2021. Il ministro ha confermato la volontà del governo di realizzare in Italia un polo per la ricerca di farmaci e vaccini con investimenti pubblici e privati. Durante l’incontro si è deciso infine di mantenere il massimo riserbo sulle aziende che saranno coinvolte nel processo di verifica in corso”.

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