Salerno, circa il 46% degli studenti testati, solo 12 positivi al coronavirus

L’attacco della consigliera Muscarà (M5S) che chiede un’operazione verità per riaprire le scuole e capire perché la Regione le ha chiuse. L’intervento del Codacons

Circa il 46% una platea scolastica di circa 15mila unità, sono stati tamponati dal 15 al 27 febbraio, data di chiusura delle scuole, 6.909 soggetti. All’esito dello screening sono state riscontrate 12 positività al Covid-19. È quanto emerso da uno screening effettuato dalla fondazione Ebris, reso noto dal dirigente comunale della Pubblica Istruzione, nel corso di un’audizione della commissione Trasparenza del Consiglio comunale di Salerno. «E’ un dato che ci fa riflettere sulla decisione del governatore De Luca – attacca la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Campania Maria Muscarà – di chiudere le scuole nel nostro territorio in anticipo rispetto alle disposizioni del governo, ma anche su ogni altro provvedimento precedente di questo tipo, adottato in controtendenza alle prescrizioni nazionali. E non si capisce per quale ragione si è dovuti ricorrere a una commissione Trasparenza per essere messi a conoscenza su cifre che la Regione Campania, che ha commissionato e pagato profumatamente lo stesso screening anche nelle altre province, avrebbe dovuto rendere pubblici immediatamente, nell’interesse di tutti». «Chiederò alla giunta regionale – annuncia Muscarà – che siano comunicati gli esiti di tutti i tamponi effettuati da Ebris.

Solo così possiamo capire se è possibile rientrare a scuola in sicurezza o se si renda assolutamente inutile ogni decisione di tenere chiuse le scuole, nel caso in cui la tendenza regionale sia in linea con la cifra risibile emersa dal campione di Salerno. Lo dobbiamo agli operatori scolastici, agli studenti e ai loro genitori che hanno il sacrosanto diritto di sapere e di essere rassicurati». «Resta da capire per quale ragione, se i tamponi sono stati effettuati al fine di garantire un rientro a scuola in sicurezza, la Regione Campania abbia ritenuto opportuno tenere nascosti i dati. Se sono state investite risorse pubbliche – dice Matteo Marchetti, legale rappresentante del Codacons Campania – perché il risultato fosse la garanzia del rientro in classe, non ha senso tenersi per sé i dati emersi. Far eseguire un numero così alto di tamponi senza una precisa strategia, equivale a non farli per nulla. È dovere della Regione comunicare i risultati dei tamponi commissionati effettuati sulle platee scolastiche di tutta la Campania, così’ da capire se è possibile un rientro a scuola in sicurezza, rassicurando i genitori e le famiglie».

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