I giudici amministrativi danno ragione ad un privato, aggiundicatario di un lotto
Palazzo Mayer tirato in ballo, ancora una volta, sull’ex area Copmes. Il tribunale amministrativo della Campania ha annullato l’ordinanza di demolizione del Comune relativa ad opere abusive presenti in un lotto (ex area Copmes) acquisito da un privato. Questi ha dimostrato di essere “impossibilitato ad adempiere all’ordinanza perché mai entrato nella materiale disponibilità del fondo, ancora detenuto da un’altra società comunale, la Acse, che, come responsabile delle opere da demolire, è destinataria solidale del medesimo ordine”. In pratica, l’aggiudicatario dell’area non ha realizzato gli abusi edilizi, quindi il Tar ha deciso di annullare l’ordinanza di demolizione nei suoi confronti, accogliendone il ricorso. Inoltre, si legge nella sentenza, che l’ente comunale “per anni, ha ignorato gli abusi di cui non poteva non essere a conoscenza (per il controllo analogo che svolge sulle due società Scafati sviluppo e Acse) e che solo dopo aver perduto la disponibilità indiretta del bene ha tardivamente contestato abusi edilizi allo scopo di riprendere la proprietà del bene venduto all’asta, mediante l’acquisto al patrimonio indisponibile a seguito di inottemperanza”.
La vicenda è stata anche oggetto di una interrogazione consiliare da parte del gruppo Insieme per Scafati, come spiegato dal consigliere comunale, Michele Russo: ” La vita amministrativa di Scafati e della fallita Scafati Sviluppo spa si arricchisce di un ennesima puntata surreale. L’amministrazione comunale solo a dicembre 2020, in un momento successivo ad una interrogazione presentata da Insieme Per Scafati, si accorge che vi sono abusi edilizi in un’area che è in possesso dell’Acse spa, ma è stata acquistata da una società privata. Il Comune ingiunge al privato di demolire gli abusi e minaccia l’acquisizione del bene, se non vengono eliminati gli abusi”. Infine, il ricorrente, aveva (sulla questione abusi edilizi) diffidato Acse ed il Comune alla rimozione prima della consegna, nonostante l’ingiunzione di sgombero contenuta nel provvedimento giudiziario di assegnazione. I giudici amministrativi, nella sentenza, hanno sottolineato che il lotto debba essere consegnato al privato, dopo l’abbattimento delle opere abusive.
gc