L’Italia ferma l’esportazione di 250mila vaccini Astrazenca in Australia

Il ministro Di Maio: «Non è un atto ostile ma lo stato australiano non è un paese vulnerabile». L’Italia è il primo a ottenere questo provvedimento

L’Italia ha reagito: ricorrendo al meccanismo istituito dall’Ue, ha bloccato 250 mila dosi di AstraZeneca che erano in partenza per l’Australia. Si tratta della prima mossa del genere nell’Unione. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, l’aveva più volte chiesto al vertice dei leader dei Ventisette. «Sui vaccini bisogna fare chiarezza. Sono ancora troppi i ritardi nelle forniture in Ue e in Italia da parte di alcune case farmaceutiche. E chi è inadempiente non può avanzare scuse. Se sono stati firmati degli accordi, questi vanno rispettati». Lo afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un intervento scritto sul suo profilo ufficiale Facebook. «Ecco perché – prosegue il ministro – come Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale abbiamo chiesto di fermare l’export di circa 250 mila dosi di vaccino anti-Covid dal nostro Paese verso l’Australia. I motivi sono chiari e semplici: 1. L’Australia oggi è considerato un Paese “non vulnerabile” ai sensi del Regolamento Ue; 2. Ci sono ancora pochi vaccini nella UE e in Italia e i ritardi nelle forniture da parte di AstraZeneca sono inaccettabili; 3. 250 mila dosi sono tante: un conto è esportare piccolissime dosi ai fini di ricerca scientifica, un altro è esportarne 250mila». «Per questi motivi – continua il ministro – quando abbiamo ricevuto lo scorso 24 febbraio la richiesta di autorizzazione all’esportazione dei vaccini anti COVID-19 da parte di AstraZeneca all’Australia, abbiamo posto un freno.

Abbiamo deciso di consultare le altre Amministrazioni nazionali competenti – che hanno tutte espresso parere negativo – e dunque abbiamo proceduto ad inviare due giorni dopo la proposta di non autorizzazione all’export alla Commissione europea, che ha accolto la nostra richiesta il 2 marzo. Il tutto non è un atto ostile dell’Italia verso l’Australia, ma rientra nel regolamento approvato il 30 gennaio scorso in Europa, il Meccanismo sull’export che serve a evitare che le dosi di vaccino destinate all’Unione vengano spedite e commercializzate fuori dalla Ue. Siamo il primo paese europeo a mettere uno stop all’export fuori dall’Unione di un vaccino prodotto all’interno dei nostri confini». «Come detto – conclude Di Maio – i ritardi nella distribuzione sono inaccettabili e ci aspettiamo che questa nostra presa di posizione incida positivamente sulla campagna vaccinale europea».

Nelle ultime 24 ore l’Australia ha registrato appena undici casi di Covid; al momento ci sono 20 persone ricoverate, di cui una in terapia intensiva. Guardando ai numeri complessivi, i contagi totali sono 29.007 e i decessi 909. Con una popolazione di 25 milioni di abitanti, l’Australia ha ordinato oltre 100 milioni di dosi, di cui 53 milioni da AstraZeneca. Inoltre, a convincere Roma a dire no alla richiesta di export è stato anche il “permanere della penuria di vaccini nell’Ue e in Italia e dei ritardi nelle forniture dei vaccini anti-Covid-19 da parte dell’azienda farmaceutica anglosvedese. Infine, lo stop è motivato anche dall’elevato numero di dosi di vaccino oggetto della richiesta di autorizzazione all’esportazione (oltre 250 mila) rispetto alla quantità di dosi finora fornite all’Italia, e più in generale, ai Paesi dell’Ue. Finora, secondo gli ultimi dati della Commissione europea, sono state autorizzate 174 richieste di esportazione verso 30 Paesi extra-Ue. E solo una è stata rifiutata.

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