Covid, tutti i dati choc dei comuni del Salernitano: il 30% di positivi negli ultimi 45 giorni

Con la terza ondata la malattia virale accelera, con velocità maggiore nell’Agro nocerino e a Salerno rispetto all’area sud della provincia

Negli ultimi 45 giorni il 30% dei casi dall’inizia della pandemia da Sars Cov 2, con velocità di contagio in alcuni casi doppia se non tripla dei mesi precedenti. Questa la fotografia dell’ultimo mese e mezzo di pandemia in provincia di Salerno, periodo della terza ondata della Covid 19. Dati alla mano, comune per comune, area omogenea per ara omogenea (comprese nei vari distretti sanitari salernitani) si noto una forte accelerazione del contagio specie nell’area Nord della provincia di Salerno, con dati di aumento della percentuale doppia rispetto al Cilento e Golfo di Policastro.

I DATI ITALIA, CAMPANIA, PROVINCE CAMPANE
In Campania. A ieri, era positivo il 5,479% della popolazione residente, pari a 312.389 persone, superato il 6% nel Napoletano con 182.721 infetti, la provincia di Caserta 5,433% (49.639 abitanti), a seguire 4,639% di quella di Salerno (50.163 persone), quella di Avellino con 3,420 % (14.034 residenti) e il 2, 894% del Beneventano. La media italiana è 5,4%, con un Nord tra il 6,5 e il 7,5% degli abitati positivo alla Covid dall’inizio della pandemia (Nel Trentino Alto Adige arrivato all’8,8%), il Centro intorno al 5% e man mano si scende verso Sud la percentuale di infetti dall’inizio della pandemia diminuisce.AGGIORNAMENTO-CORONAVIRUS-ISTITUTO-SANITA'-18-MARZO-2021-RTALIVE

I DATI COMUNE PER COMUNE DELLA PROVINCIA DI SALERNO
Nell’area Nord, Salerno sempre più proiettata verso i seimila casi ma a preoccupare sono gli indici di diffusioni dell’Agro nocerino, specie a Pagani, Scafati, Angri e Sant’Egidio del Monte Albino. La stessa Nocera Inferiore è oltre il 6% di infetti rispetto al numero degli abitanti. Nocera Superiore, che nella prima e seconda ondata era stata in parte più risparmiata, oggi ha una velocità di diffusione pari all’altra Nocera in termini di percentuale rispetto ai residenti. Una condizione di impennata che viene vissuta, ancor in peggiori termini, nel Napoletano, anche qui a causa della diffusione delle varianti. Da qui prende sempre più spinta a una distribuzione dei vaccini che concentri le dosi maggiormente nell’area nord della provincia ma in generale sull’asse che da Napoli va a Salerno, per evitare che la diffusione più alta possa generare varianti. Una necessità già affrontata in un precedente articolo di RTAlive

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