Castel San Giorgio, gli ambientalisti chiedono la bonifica dei siti inquinati

Sotto osservazione la zona pedemondana, da Codola a Torello

Il circolo di Legambiente “Francesco Di Pace” di Castel San Giorgio ha inviato una missiva indirizzata all’amministrazione comunale, relativa alla bonifica dei siti inquinati presenti sul territorio comunale. Il presidente Mario Alfano, del circolo sangiorgese, ha sollecitato, sia il sindaco Paola Lanzara e sia gli assessori ed i consiglieri comunali. Legambiente, scrive: “L’ attività investigativa ha consentito di individuare una fittissima rete criminale operante nei Comuni di Serre, Altavilla Silentina, Castel San Giorgio, Sant’Egidio del Monte Albino, Angri, Scafati, Mercato San Severino, Torre Annunziata, Boscoreale, Castellammare di Stabia e Maddaloni. Ancora una volta Castel San Giorgio è in primo piano per quanto riguarda il traffico illecito dei rifiuti pericolosi”. In particolare, sostengono gli ambientalisti, va bonificata l’area pedemondana da Codola sino a località Torello.

“Risalgono già agli inizi degli anni ’80, i primi ritrovamenti di rifiuti interrati, – si legge in una nota di Legambiente –  lungo tutta la fascia pedemontana, da Codola fino a Torello, tutta area sottoposta a vincolo paesaggistico. L’ultimo ritrovamento risale al 2017, in occasione dei lavori della variante al metanodotto Castellammare-Torre Annunziata da parte della Snam, in località Passo dell’Orco. Avevamo chiesto la  bonifica prima di riprendere i lavori. Invece le opere sono proseguite ed ultimate e i rifiuti venuti alla luce sono stati di nuovo interrati, così come quelli degli anni precedenti. Tutta l’area non è stata neanche inserita tra i siti da bonificare previsti dal Piano della Regione Campania”. Inoltre, il circolo sangiorgese, chiede una mappatura dei siti da bonificare, inserendoli anche con apposita nota nel puc.
Giuseppe Colamonaco

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