“La Gori risponde in maniera fumosa. La battaglia dello Sportello legale della Casa del Popolo Cohiba continua, e un nuovo fermento nei comitati per l’acqua pubblica rimette al centro il tema della ripubblicizzazione di questo bene comune fondamentale”
Con questo comunicato Potere al Popolo Agro nocerino-sarnese, e lo Sportello legale della Casa del Popolo Cohiba intendono dare aggiornamenti ai tantissimi che si sono rivolti a noi per cercare di capire insieme a cosa si devono certi aumenti vertiginosi degli importi delle bollette dell’acqua inviate dalla Gori. Dalle centinaia di bollette ricevute i nostri avvocati hanno estrapolato una serie di punti poco chiari o addirittura di voci di spesa comparsi per la prima volta con l’inizio di questo anno, e da questi dati hanno fatto partire una segnalazione collettiva recapitata all’ARERA, l’ente regolatore in questo tipo di materie. L’ARERA, a sua volta, ha accolto la segnalazione e – come da prassi – ha chiesto alla Gori di dare i chiarimenti del caso.
Riassumiamo molto brevemente le nostre richieste:
– Delucidazioni sulla quota Depurazione, comparsa per la prima volta con la bolletta di Gennaio 2021;
– Trasparenza in merito al calcolo di tutte le quote presenti in bolletta.
La risposta della Gori è arrivata, ma non possiamo ritenerla soddisfacente. Per quanto riguarda il primo punto, la Gori sostiene che la Depurazione è una quota dovuta, poiché la depurazione è effettivamente presente su tutto il territorio, come da presunti accertamenti anche da parte dei tecnici del Comune. Diciamo “presunti” perché abbiamo già depositato una richiesta di accesso agli atti per verificare coi nostri occhi quali sono le strade di Nocera Inferiore effettivamente servite dal servizio di depurazione; abbiamo inoltre chiesto alla Gori di esibire la “mappatura” delle strade che usufruiscono della depurazione. Per quanto riguarda la trasparenza sulle bollette, la Gori si limita ad affermare che le fatture sono redatte nel pieno rispetto della Delibera ARERA 586/2012. Abbiamo aspettato qualche giorno prima di informare le persone perché ci siamo impegnati – coinvolgendo persone esperte – in un estenuante lavoro di decodifica delle tabelle presenti sul sito della Gori, per poi applicarle alle bollette e verificare eventuali errori di calcolo negli importi finali. L’impresa si è rivelata impossibile. Abbiamo dovuto concludere che il semplice richiamo della delibera ARERA non garantisce alcuna trasparenza. Perciò abbiamo chiesto all’ARERA di revisionare la delibera nella parte in cui prevede l’applicazione dei conguagli, nonché di predisporre un tavolo conciliativo al fine di tutelare i consumatori vessati dalle fatture esose, specialmente in questo periodo particolare. Il quadro che si è delineato dopo questa risposta della Gori è impietoso, ci restituisce l’immagine (ancora una volta) scandalosa di una società indebitata fino al collo, tenuta in vita da un intreccio politico-clientelare, che rende impossibile ai cittadini leggere la propria bolletta dell’acqua e capire se ci sono errori o, peggio, truffe. In questo modo, non riuscendo a districarci tra voci di spesa, fasce ecc., ci viene sottratta anche la possibilità di contestare una bolletta, di esercitare cioè un nostro diritto.
Questi e altri sono gli effetti devastanti della privatizzazione, per i quali dobbiamo ringraziare:
– A livello nazionale: tutti i governi di centro-destra e di centro-sinistra che hanno voluto la privatizzazione ignorando il risultato del Referendum del 2001, quando il 95% delle persone che si sono recate alle urne hanno detto chiaramente che i profitti dei privati devono stare fuori dalla gestione del servizio idrico integrato; i 5 stelle che ancora oggi siedono al governo affiancando Mario Draghi, tradendo la speranza di milioni di persone di veder brillare la famosa prima stella, rappresentativa della lotta per la ripubblicizzazione.
– A livello locale: il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, per il capolavoro dell’ultima legge regionale relativa all’istituzione dell’Ente Idrico Campano, organo antidemocratico che ha ridotto ai minimi termini le capacità e le possibilità decisionali dei Comuni, accentrando il potere nelle mani di poche persone che fanno gli interessi del privato di turno; i Sindaci che ancora sostengono la Gori e non permettono di avere la maggioranza all’interno dell’EIC per liquidare questa società e passare ad una nuova gestione del servizio idrico integrato attraverso un ente di diritto pubblico.
È per questo, per le preoccupanti anticipazioni contenute nel famoso Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (che sembrano convergere tutte verso una gestione privata dall’acqua su tutto il territorio italiano), nonché per la grave notizia che l’acqua verrà quotata in Borsa come una qualsiasi altra merce, che in queste ultime settimane, grazie all’instancabile comitato acqua pubblica di Nocera, alla Rete No Gori e a tante altre realtà che vogliono riattivarsi, stiamo partecipando alla costruzione di una nuova stagione di lotte contro la Gori. Proprio ieri, per esempio, si è tenuto un incontro pubblico online per parlare di acqua pubblica, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale dell’Acqua. Siamo consapevoli che ognuno di noi, da solo/a, non può nulla e soltanto insieme, organizzandoci, possiamo finalmente mandarli a casa!