Lascia Paestum dopo aver riscosso notevoli successi l’archeologo tedesco nominato dal ministro Franceschini a capo di uno dei parchi di antiche vestigia più importanti al mondo. Due docenti di chiara fama si dimettono in dissenso dal comitato scientifico dell’area archeologica
È Gabriel Zuchtriegel il nuovo direttore del Parco archeologico di Pompei. Il 39enne di Weingarten, città della Repubblica federale tedesca, è stato il più giovane dei direttori nominati con la prima procedura pubblica internazionale per la selezione dei musei autonomi nel 2015, quando fu selezionato per guidare il parco archeologico di Paestum e Velia. Ad annunciare la sua nomina in quella che è uno dei siti archeologici più importanti al mondo è stato Il ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, che ha dichiarato: «Pompei è una storia di rinascita e riscatto, un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari. Un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi archeologici grazie al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno contribuito ai risultati straordinari e che sono motivo di orgoglio per l’Italia. Nel ringraziare il professor Osanna per il grande lavoro svolto in questi anni a Pompei faccio i più profondi auguri di buon lavoro a Gabriel Zuchtriegel che lascia un’esperienza estremamente positiva a Paestum per un lavoro entusiasmante: il più bel lavoro al mondo per un archeologo».
LA SCELTA
Il nuovo direttore è stato scelto tra i 44 candidati, di cui 10 di origine straniera, che si sono sottoposti al vaglio della Commissione presieduta da Marta Cartabia, Presidente emerita della Corte costituzionale e attualmente Ministro della Giustizia, e composta da: Luigi Curatoli, già Generale dell’Arma dei Carabinieri e Direttore del Grande Progetto Pompei; Carlo Rescigno, accademico dei Lincei e professore ordinario di archeologia classica presso l’Università degli studi della Campania L. Vanvitelli; Andreina Ricci, già professoressa ordinaria di metodologia e tecnica della ricerca archeologica presso l’Università di Roma Tor Vergata; Catherine Virlouvet, già direttrice della École française di Roma e professoressa emerita presso l’Univeristà d’Aix-Marseille.
Al termine della selezione, conclusa con i colloqui dei dieci candidati della short list, tenutisi il 10 e 11 febbraio, la commissione ha individuato la terna dei candidati da sottoporre al Ministro, tra i quali è stato nominato il nuovo direttore che prenderà prossimamente servizio. Oltre a Gabriel Zuchtriegel la terna era composta da Renata Picone, professoressa ordinaria di restauro nell’Università degli studi Federico II di Napoli, e Francesco Sirano direttore del parco archeologico di Ercolano dal 2017. «l’ho scelto perché ha dimostrato di essere bravissimo – ha affermato il ministro Franceschini – come Massimo Osanna ha rilanciato Pompei riscattandola dalla stagione dei crolli, così Zuchtriegel ha rilanciato magnificamente Paestum, un posto sul quale nel 2014 erano in pochi a scommettere».
IL NEODIRETTORE
Zuchtriegel, che lascia un’eredità positiva nella gestione del parco archeologico di Paestum e Velia, al momento della nomina dichiara: «Pompei è speciale non solo per il suo patrimonio archeologico inestimabile, ma anche per la squadra di professionisti e operatori che lavorano nel sito con grande impegno e competenza e che sono felice di poter guidare per garantire la tutela e la fruizione di un luogo unico al mondo». Zuchtriegel ha studiato archeologia classica, preistoria e filologia greca a Berlino, Roma e Bonn, dove nel 2010 ha concluso un dottorato di ricerca sul sito laziale di Gabii nei pressi di Roma. È stato borsista dell’Istituto Archeologico Germanico e della Fondazione Alexander von Humboldt, che nel 2012 l’ha portato all’università della Basilicata (Matera) per un progetto di ricerca triennale sulla colonizzazione greca lungo la costa Ionica. Ha insegnato presso gli atenei di Bonn, Matera, Napoli Federico II e Salerno ed è autore di numerosi articoli e monografie, tra cui Colonization and Subalternity in Classical Greece, Cambridge University Press 2018. Nel 2019, gli è stato riconosciuto il premio di Ravenna Festival. Nel 2015, ha collaborato nel Grande progetto Pompei quale membro della Segreteria tecnica di progettazione. Da novembre 2015 dirige il Parco archeologico di Paestum, al quale nel 2020 si è aggiunto il sito di Velia, ambedue iscritti nella lista del patrimonio Unesco. Zuchtriegel, che è sposato e ha due figli, dal 2020 è anche cittadino italiano.
I PROGETTI
Droni e sensori per mettere in campo un grande progetto “di manutenzione preventiva”, una biblioteca digitale per “condividere subito le ricerche secondo un modello di archeologia pubblica”, il rilancio dei siti cosiddetti minori, da Stabia ad Oplontis a Boscoreale. Ma anche un ‘patto col territorio’ per riqualificare la buffer zone, che con le sue bancarelle, l’architettura sdrucita, i trasporti inefficienti, è da sempre una spina nel fianco del sito patrimonio dell’umanità. Per Pompei è il giorno del cambio della guardia, dopo Massimo Osanna arriva l’archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel, dal 2015 alla guida della vicina Paestum, di fatto la sua fortuna.
LE POLEMICHE
La nomina del neodirettore però ha spaccato il consiglio scientifico del parco archeologico di Pompei, con due consiglieri su quattro, Stefano De Caro e Irene Bragantini, che si sono dimessi all’istante con una lettera indirizzata proprio ad Osanna: «Non ci sono le condizioni per collaborare con il suo successore». De Caro non è un archeologo “comune” ma uno delle massime autorità nel settore e conoscitore dell’area di Pompei come pochi, che siede nei consigli scientifici anche dell’istituto superiore del restauro e dell’Ermitage di San Pietroburgo, dopo una lunga carriera nel Mibact e già direttore di Pompei e fino al 2017 dell’Iccrom, l’organizzazione intergovernativa UNESCO per la formazione nel campo della conservazione e del restauro. Anche Irene Bragantini ha un curriculum di altissimo profilo, costruito tra scavi, ricerca e docenza all’Università “L’Orientale” di Napoli. I due noti “dissidenti” scrivono ad Osanna parole inequivocabili: «Con decisione irrevocabile ed effetto immediato abbiamo deciso di dare le dimissioni… Con vivo disappunto, riteniamo non sussistano le condizioni minime per collaborare con il suo successore».
«Di fronte a una scelta inusitata da pare del ministero, abbiamo deciso di manifestare il nostro disappunto – ha rimarcato a LaPresse Stefano De Caro, dimissionario insieme con Irene Bragantini-. Non sono chiari i requisiti in base ai quali sono state compiute le valutazioni che hanno portato alla nomina. Sembra che anche gli altri concorrenti non fossero male. C’erano persone con grande esperienza, amministrativa, oltre che di restauro». Poi la stoccata: «Il nuovo direttore Zuchtriegel è molto esaltato per la sua attività nel parco di Paestum, ma a noi sembra che a Pompei non abbia avuto tutta questa esperienza: dal suo curriculum risultano otto mesi alla segreteria del parco, ma in otto mesi non riesci a farti un’idea sui millenni di storia di Pompei». Da qui le doppie dimissioni, per «evitare discussioni e contrapposizioni».
LA DIFESA
Osanna difende il suo successore: «Ha un ottimo curriculum scientifico, proseguirà il mio lavoro». E Il ministro Franceschini: «Ha cambiato Paestum, e non solo perché sono aumentati i visitatori ed è cresciuto il bilancio: come Pompei anche Paestum ora è un modello di accoglienza, un posto dove si cura la manutenzione e si fa ricerca, dove si portano avanti scavi archeologi».