“Con l’inizio del 2021, numerosi abitanti dell’Agro si sono visti recapitare dalla Gori bollette dell’acqua con cifre da capogiro”
Si è tenuta oggi alle 11, alla Casa del Popolo “Cohiba” in Corso Vittorio Emanuele 192, a Nocera Inferiore, la conferenza stampa sulle iniziative promosse da Potere al popolo Agro nocerino-sarnese a sostegno della popolazione, riguardo all’ultima ondata di “bollette pazze” che la Gori ha inviato con l’anno nuovo. La conferenza stampa ha visto la partecipazione degli attivisti della Casa del Popolo, e degli avvocati dello Sportello Legale. Nel mese di gennaio, avendo preso atto dell’anomala quantità di bollette con cifre molto elevate, abbiamo deciso di attivarci: i cittadini di Nocera e dei paesi limitrofi, su nostro invito, ci hanno inviato le copie delle esose bollette dell’acqua. Il nostro invito è partito dalla necessità di raccogliere più dati possibile, in modo da poter avere un “campione” significativo su cui basare l’iniziativa. Decine e decine di cittadini hanno risposto all’appello: ancora in questi giorni stiamo ricevendo persone preoccupate e arrabbiate per le cifre esorbitanti pretese dalla Gori. Ancora oggi, durante la conferenza stampa, alla presenza dei giornalisti, alcune persone sono venute a portare le loro bollette, approfittando anche della presenza degli avvocati. Con questa conferenza stampa abbiamo anche voluto testimoniare la continuità del nostro impegno nei confronti dei tanti che abbiamo incontrato, aggiornando tutti sui passi finora compiuti.
Abbiamo voluto aprire la conferenza stampa con una dedica a due persone che hanno speso la loro vita in battaglie per la salvaguardia dei beni comuni, come Gaetano Ferrentino, recentemente scomparso, e Ciro Annunziata, movimentista storico nelle lotte per l’acqua pubblica. Ma il miglior modo di ricordare queste persone è portare avanti le loro battaglie, come ha detto in apertura l’attivista Massimiliano Tresca, che ha ricordato quanto sia importante anche sensibilizzare la popolazione sul significato della gestione di un bene prezioso come l’acqua nelle mani di privati, processo già da anni presente in molti comuni campani, ma che si sta allargando a macchia d’olio in tutta Italia. «La Gori è una società in mano a una multinazionale francese: questa è una cosa che dovrebbe allarmare la popolazione, perché di fatto ci vengono sottratti i nostri beni, le nostre risorse», afferma Massimiliano Tresca, e continua: «abbiamo intenzione di mettere in piedi un’azione politica forte, di sensibilizzazione della cittadinanza per la salvaguardia di questi beni. C’è il tentativo da parte di chi si avvicenda e gestisce a livello regionale le risorse idriche di fare “campagna acquisti”, cercando di indebolire la composizione della rete dei sindaci per l’acqua pubblica. Giovedì scorso, nella ferma intenzione di fare rete con altri attivisti impegnati in questa battaglia, siamo stati a Marano, dove è in atto l’ennesimo tentativo di privatizzare il servizio idrico integrato. Anche lì siamo andati in soccorso dei cittadini e degli attivisti per cercare di proporre un’alternativa perché la gestione del servizio rimanga in mani pubbliche».
L’alternativa che Potere al popolo propone prevede la gestione del servizio idrico integrato attraverso una società pubblica, un’Azienda consortile che deve essere legata all’intero ATO. «Noi pretendiamo che il soggetto che ha in mano il servizio sia un servizio pubblico, che gli organi di indirizzo politico abbiamo un controllo diretto rispetto a chi gestisce il servizio idrico. La legge lo prevede, prevede la possibilità che la gestione sia pubblica: quindi la scelta di affidarla ai privati è unicamente una scelta politica. Bisogna smetterla di nascondersi dietro la retorica dell’efficientismo, della necessità o della norma di legge che impone determinate scelte». La parola è passata poi agli avvocati dello Sportello Legale, che hanno illustrato in concreto quali passi sono stati compiuti finora rispetto allo specifico episodio che ha riguardato i cittadini dell’agro nell’ultimo mese. L’avvocato Laura Belvisi ha sintetizzato i passaggi: «lo scorso venerdì abbiamo inviato una segnalazione all’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), contenente tutte le copie delle bollette finora pervenute, e argomentando i punti che abbiamo ritenuto opportuno contestare».
Diamo una veloce sintesi degli elementi che i legali contestano:
1) La voce fognatura: si può già far pagare adesso un servizio i cui lavori sono iniziati in questi giorni nel comune di Nocera Inferiore?
2) La voce depurazione: stesso discorso di cui sopra, con l’aggravante che il servizio di depurazione è praticamente assente.
3) La voce acquedotto, la più “pesante” di tutte: risultano applicati dei valori e/o delle fasce di eccedenza laddove, in base ai consumi, dovrebbero essere applicate solo le quote agevolate e le quote-base.
4) Molte bollette prevedono periodi di conguaglio per gli anni precedenti al 2020; tali bollette sono state emesse in palese violazione di legge, in quanto la Legge di Bilancio 2018 ha introdotto la prescrizione biennale per le bollette di acqua, luce e gas, stabilendo la decorrenza di questa regola per le fatture successive al primo gennaio 2020.
5) Mancanza di trasparenza nelle bollette: ne abbiamo viste parecchie, bollette di una dozzina di pagine illeggibili e confuse, in spregio a qualsiasi norma a tutela del consumatore sulla trasparenza e sulla chiarezza.
In seguito a questa segnalazione, ci aspettiamo che l’ARERA agisca nei confronti della Gori affinché sospenda e ricalcoli le bollette, e provveda ai rimborsi di chi ha già pagato. Questo episodio dimostra ancora una volta quanto sia disastrosa la gestione della Gori, tra rincari, guasti continui, disservizi. Per questo motivo durante la conferenza stampa abbiamo ribadito che la nostra battaglia perché l’acqua torni ad essere un bene comune non si ferma qui! «La governance deve essere pubblica, perché l’acqua è un bene essenziale, come è stabilito dalle normative, dalla legge nazionale, dal referendum di ormai dieci anni fa che deve essere rispettato, e combattere contro quegli interessi forti che hanno spostato o cercano di spostare la governance verso il privato», conclude Massimiliano Tresca.