In una settimana 29 focolai in ambiente scolastico. La Regione pubblica le tabelle per comprendere esattamente la diffusione del coronavirus
La Regione Campania ha reso pubblici gli esiti della riunione dell’Unità di Crisi del 9 febbraio scorso sull’andamento epidemiologico da contagio da Sars Cov 2. Nella nota di accompagnamento alla relazione si legge: «L’Unita di crisi regionale si è riunita… al fine della valutazione dell’andamento epidemiologico regionale e dell’esame istruttorio preordinato alle valutazioni e determinazioni anche in ordine all’attività didattica in presenza nelle scuole.
Si allega la relazione prodotta che è stata approvata all’unanimità dei componenti. Sulla base delle evidenze ivi contenute, che dimostrano una diffusione del virus nella fasce d’età anche riconducibili alla popolazione scolastica in preoccupante aumento, e tenuto conto delle indicazioni rinvenienti dai provvedimenti giurisdizionali che si sono, ad oggi, pronunciati sulle ordinanze regionali n.2/2021 e n.3/2021 relative all’attività didattica a distanza — che rimarcano la necessita di provvedimenti fondati su dati attuali, pertinenti e rilevanti e su motivate ed ineludibili evidenze scientifiche, riferite a specifici contesti territoriali o a specifici settori di attività è stato elaborato un sistema previsionale di “alert” al fine di individuare quei Comuni, Province o Macro aree soggette ad incremento dei contagi idonee ad impattare in maniera particolarmente significativa sull’incidenza della malattia stessa a livello regionale. Tali “alert” dovranno orientare le decisioni a livello locale, sulla base di dati epidemiologici aggiornati e contestualizzati, con relativi provvedimenti per fascia di età. L’allegata relazione già contiene i dati aggiornati alla data della riunione, con i relativi comuni per i quali si segnala un “alert”. | relativi aggiornamenti saranno disponibili sulla piattaforma Sinfonia. Si raccomanda vivamente la concreta applicazione dei criteri indicati nei singoli contesti del territorio regionale».
IL COMMENTO
Nella prima settimana di febbraio si registra in Campania un aumento del numero assoluto dei contagi, pari a 9.226, dei focolai attivi, che sono 1.914, nonché di nuovi focolai, calcolati in 1.066. Dal primo al 7 febbraio, inoltre, si evidenziano 29 focolai scoppiati in ambito scolastico (erano 7 nella settimana precedente), due in ambito ospedaliero, uno nelle carceri, uno registrato in un istituto religioso. Un ulteriore elemento di criticità riguarda i dati relativi all’andamento degli accessi ospedalieri di pazienti Covid sintomatici.
Alla data dell’8 febbraio, la percentuale di occupazione delle terapie intensive è dell’58,2% a livello regionale, quella delle degenze ordinarie è dell’82,7%. Per le terapie intensive, risultano di gran lunga sopra la media regionale i dati delle province di Salerno (75%) e Avellino (70,59%), mentre per le degenze preoccupano le percentuali di Napoli (84,9%) e, anche in questo caso, di Salerno (96,72%) e Avellino (90,63%). L’Unità di crisi fa inoltre notare che, queste criticità, «assumono una portata particolarmente significativa alla luce dell’imminente avvio della campagna vaccinale relativa al mondo scuola, in corso di calendarizzazione», e che, a queste criticità, si aggiungono «i rischi connessi alla crescente diffusione delle varianti del virus, rilevate in diverse realtà regionali e connotate da maggiore contagiosità e posta in connessione con le fasce d’età più giovani della popolazione».