Vaccini anticovid, prodotti anticorpi in oltre il 95% dei vaccinati

I dati all’ospedale pediatrico Bambino Gesù a Roma e all’azienda ospedaliera universitaria Ruggi di Salerno. I dati anche sulle reazioni al vaccino. Intanto, dal primario Martemucci di Napoli arriva un appello a vaccinarsi

A 21 giorni dalla somministrazione della prima dose del vaccino anti-SARS-CoV-2, il 99% dei vaccinati ha sviluppato anticorpi contro il virus. Sono i dati del primo monitoraggio realizzato tra gli operatori sanitari dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dall’equipe della Medicina del Lavoro e della struttura complessa di Microbiologia, con il supporto dell’Immunologia clinica e il coordinamento della Direzione sanitaria. Sostanzialmente stesso risultato riscontrato al Ruggi di Salerno.
I DATI DELLO STUDIO DEL BAMBINO GESU’
Ad oggi, al Bambino Gesù, la prima dose di vaccino è stata somministrata a quasi 3.000 operatori sanitari “negativi” (ovvero mai entrati in contatto con il virus SARS CoV-2), la seconda dose a 1.425 operatori. Il monitoraggio a 21 giorni dalla prima dose ha rilevato una risposta anticorpale positiva nel 99% dei vaccinati esaminati, con la produzione di una quantità di anticorpi specifici (titolo anticorpale) 50 volte superiore alla soglia di negatività. Sette giorni dopo la seconda dose, gli anticorpi sono stati sviluppati dal 100% dei vaccinati finora valutati, con un titolo anticorpale di circa 1.000 volte superiore alla soglia di negatività, indice di elevato tasso di potenziale protezione. Positivi i dati anche sul fronte immunologico: a soli 7 giorni dalla prima somministrazione si è registrato un incremento delle cellule B di memoria (quelle che mantengono la produzione di anticorpi nel tempo) nell’80% dei casi e un incremento significativo delle cellule T di memoria (che coordinano l’intera risposta immunitaria contro il virus) nel 64% delle persone vaccinate. Risultati che sembrano supportare pienamente i dati epidemiologici: a partire dal 14° giorno dalla prima dose, cioè successivamente alla comparsa degli anticorpi protettivi e della memoria immunitaria, finora non è stato infatti registrato alcun caso di infezione tra gli operatori sanitari vaccinati. Solo 7 persone hanno sviluppato l’infezione da SARS CoV-2, ma tutte entro il 14° giorno dalla prima somministrazione del vaccino, con lievi sintomi e senza necessità di ricovero ospedaliero.
I DATI DELLO STUDIO DEL RUGGI
«Nel 95% dei vaccinati è stata riscontrata la presenza degli anticorpi tali che ci si possa evitare di ammalare di Covid 19 – ha annunciato il professor Mario Capunzo, ex direttore del dipartimento di Medeicina -. Questo è avvenuto anche negli ultrasessantenni e fino ai 70 anni, limite di età dei vaccinati, essendo stata inoculata la prima dose solo a dipendenti del sistema sanitario. Dati molto rassicuranti». Dati simili, quindi, a Salerno come a Roma.

LE REAZIONI AL VACCINO
In un articolo di Salvatore De Napoli, pubblicato nei giorni scorsi da La Città, c’erano anche i dati delle reazioni riscontrate nei pazienti del Ruggi dopo aver intervistato i professori Capunzo e il responsabile del centro vaccinale Covid, il professor Francesco De Caro, ha reso pubblici i risultati anche della vigilanza sulla somministrazione del vaccino.
Su oltre 6.500 vaccinati non si è verificata una reazione avversa né c’è stato alcun ricovero ospedaliero successivo. Nel 20% di coloro che in questi giorni hanno assunto il vaccino si sono registrati blandi effetti collaterali come cefalea, prurito nel sito di inoculazione, qualche linea di febbre, tutto risolto senza assunzione di farmaci entro qualche ora. Altri effetti collaterali risolvibili nell’arco delle 24 ore sono stati accertati nell’ordine dello 0,3% dei vaccinati. Nello 0,01% delle persone si sono presentate effetti, sempre leggeri, risolti comunque entro le 48 ore. In nessun degli oltre 6.500 vaccinati si sono verificati temporanei gravi dolori alle articolazioni.
L’UNICA VIA DI USCITA E’ IL VACCINO
Da questa pandemia «usciremo facendo il vaccino. Invito tutti a farlo, provo a convincere tutti quelli che me lo chiedono a farlo. Io oggi ho avuto la seconda dose». La pensa così Luigi Martemucci, direttore della Uoc Pediatria 2 dell’Aorn Santobono-Pausilipon di Napoli, che in una intervista alla Dire spiega anche come «in Campania sul fronte delle vaccinazioni sia stato fatto un buon lavoro» e che senza lo stop alla distribuzione «si sarebbe continuato su quella strada». «Nella seconda ondata, che in Campania ha portato un aumento dei casi di Covid, il numero di bambini positivi è cresciuto, ma pochi di loro hanno avuto bisogno di ricorrere a terapie intensive. La maggior parte è stata curata e seguita veramente bene a domicilio dai pediatri di famiglia». Lo spiega alla Dire Martemucci. «Quello che abbiamo riscontrato e che è stato segnalato recentemente anche dai media – prosegue – sono alcuni casi di patologie legate ad una sindrome infiammatoria multisistemica che si manifesta a distanza di uno o due mesi dall’infezione da Covid. Si tratta – avverte il primario – di un evento abbastanza raro, se rapportato all’incidenza della patologia da Covid di cui non abbiamo a disposizione nemmeno numeri completi perché molti bambini sono stati trattati a casa». Questa situazione «ha determinato – insiste – un particolare allarme, ma è bene precisare che si tratta di una sintomatologia che decorre abbastanza bene e non dà assolutamente grossi problemi».

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