Nocera Inferiore, i saldi non fanno decollare il commercio

È crisi anche con gli sconti

Un flop i saldi invernali per il commercio nocerino. Sondando il territorio comunale dalla periferia al centro emerge un dato poco confortante. Zero assoluto, la percentuale di acquisti nella zona periferica della città, che vede qualcosa muoversi solo di mattina, mentre è calma piatta per il resto della giornata. “Di mattina qualcosa lo si riesce a vendere, ma il pomeriggio è tutto molto lento”, ha commentato la titolare di un negozio di intimo di via Famiglia Lamberti. Eppure, la maggiore libertà di movimento aveva fatto ben sperare, di gente in giro c’è, ma la maggior parte è in fila solo nelle attività che vendono beni di prima necessità. A beneficiare della vendita, mordi e fuggi, qualche rosticceria ed i bar per un caffè. Negozi di abbigliamento, di scarpe, e di altre tipologie commerciali, devono arrendersi ad un inesorabile calo delle vendite, nonostante i saldi. Carmine Faiella, titolare del negozio Diadema, di via Siciliano, in vista del covid ed al di là dei saldi, ha attuato invece una politica commerciale mirata: “Sono andato avanti grazie ad una politica interna di sconti che ho messo in campo con l’avvento del covid. I saldi non funzionano. Purtroppo, la mia attività ha dovuto registrare un calo delle vendite del 40% relativa a quella fetta di clienti che provengono da fuori. Le restrizioni hanno bloccato molte persone negli spostamenti e questo per me è stato un grosso disagio”. In effetti, il settore commerciale nocerino era in crisi già prima del Coronavirus. Ciò che manca agli esercenti sono i servizi, in particolare il parcheggio e le aree di sosta. È lo stesso Faiella a sottolinearlo: “I miei clienti spesso non hanno la possibilità di parcheggiare l’auto, i posti vengono subito occupati. Non c’è  nemmeno un controllo da parte dei vigili per verificare le vetture in sosta. Stanno lì per delle ore, mentre la mia clientela ha difficoltà a lasciare la propria auto, volendo pagare come previsto il ticket”. È comunque emerso che le attività commerciali e gli stessi commercianti non hanno un portavoce unico che possa interagire con l’amministrazione comunale.

Le associazioni di categoria di un tempo non ci sono più e quelle attuali sono divise tra di loro. Probabilmente, facendo fronte unico, magari con una realtà associativa che rappresenti tutti gli esercenti del territorio comunale,  potrebbe esserci un rapporto con le istituzioni più agevole e performante.  Da quanto appreso, una eventualità del genere non è proprio del tutto remota. Ritornando ai saldi e spostandoci verso il centro, la situazione resta in linea con quanto detto. Alcune attività, infatti, lamentano un calo delle vendite dell’80%, e l’arrivo degli sconti non ha generato nessun effetto di ripresa. “La gente non compra, anche perché quando potrebbe indossare cose nuove, se non è possibile uscire con le restrizioni?”, ha commentato una commessa di una attività commerciale del centro. Non mancano però gli ottimisti, come il titolare di un negozio di scarpe: “Sono convinto che col passare dei giorni le cose miglioreranno. Nella mia attività qualcosina si muove, certo non è come un tempo. Molti colleghi però dicono che è un disastro con questi sconti invernali”. Va detto che in questi giorni, dall’inizio dei saldi, il maltempo ha penalizzato la circolazione  e questo non ha certo aiutato. Il dato complessivo che comunque emerge non è positivo. La crisi ha colpito anche i venditori ambulanti. In questo panorama, fortunatamente, non mancano le buone notizie: c’è chi in piena pandemia ha deciso di aprire una attività commerciale. L’esempio arriva da Agostino Senatore, in quale, insieme ad un gruppo di amici, ha aperto un bar (Enjoy caffè) in via Bosco Lucarelli a pochi passi dal Comune. Un gesto coraggioso e di grande speranza per il futuro.
Giuseppe Colamonaco
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