Oltre i versi, a ricordare quella tragedia oggi ci sarà anche un asteroide dedicato ad Emilia Segre sopravvissuta alla deportazione e una luce anche in parlamento, essendo senatrice a vita
Oggi si ricorda la Shoah, lo sterminio degli ebrei perpetrato dalla Germania nazista ma di cui furono corresponsabili anche i suoi alleati, tra cui anche l’Italia fascista. Una ferita sempre aperta nella storia dell’umanità intera che sanguina ancor di più ogni volta qualcuno la nega o la banalizza. RTAlive vuole ricordarle quella tragedia attraverso la poesia, ricorrendo alla luce delle parole contro il buio della barbarie.
“Un paio di scarpette rosse” di Joyce Lussu
C’è un paio di scarpette
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
‘Schulze Monaco’.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’ eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
“Se questo è un uomo” di Primo Levi
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Aprile di Anne Frank
Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere Felice.
UN ASTEROIDE DEDICATO A LILIANA SEGRE
Si chiamerà 75190 Segreliliana l’asteroide conosciuto anche con la sigla 1999 VD169, scoperto alla fine degli anni Novanta nella Fascia principale degli asteroidi, situata tra le orbite di Marte e Giove. Lo ha ufficializzato l’Unione Astronomica Internazionale (Iau), intitolando il corpo minore del Sistema solare a Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah italiana e alla deportazione al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. La nomina è stata annunciata oggi in apertura del convegno “Convivere con Auschwitz, edizione 2021″, organizzato dall’Università di Trieste in collaborazione con il Memoriale della Conferenza di Wannsee e l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino. Lo rende noto l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). «Che il mio nome e il numero a cui ciascuno di noi era ridotto ad Auschwitz, traslato in un corpo celeste, possa valere da memento e monito che questo è stato e potrebbe accadere di nuovo senza informazione, conoscenza, coscienza e responsabilità», ha commentato la senatrice a vita Liliana Segre in una lettera inviata agli organizzatori del convegno. A Liliana Segre è stato intitolato un asteroide molto particolare: il corpo minore numero 75190, lo stesso numero che le era stato assegnato al suo arrivo ad Auschwitz e che porta tatuato sull’avambraccio. 75190 Segreliliana è un asteroide di 1498 metri di diametro e di magnitudine assoluta di 15,8, appartenente alla Fascia principale, situata tra le orbite di Marte e Giove, con un periodo di rivoluzione di 3,74 anni.
«Alla fine della giornata, il mio mondo di fantasia, al quale mi aggrappavo per ‘fuggire’ dal campo, era diventato una piccola stella che vedevo nel cielo. Sempre la stessa. L’avevo notata una sera di cielo terso, quando i nostri aguzzini ci davano pochi minuti di tregua, Da quella sera, ogni giorno quando arrivava buio la cercavo, le parlavo. Ero felice di ritrovarla, significava che un altro giorno era passato». Così ricorda la stessa Liliana Segre nella sua autobiografia ”Fino a quando la mia stella brillerà”, scritta con Daniela Palumbo nel 2015. E racconta che lei, allora tredicenne, vedendola ogni sera le diceva: «Finché io sarò viva, tu, stellina, continuerai a brillare nel cielo. Stai tranquilla, io non morirò. Io sarò sempre con te». Venuto a conoscenza di questo aspetto della vita della senatrice, Gianni Peteani (figlio di Ondina Peteani, prima staffetta partigiana e anch’ella sopravvissuta ad Auschwitz) ha pensato di dedicarle un asteroide. «Appena verificato che l’asteroide 75190 era ancora libero da attribuzioni, ho scritto a Grant Stokes, responsabile del progetto Lnear (The Lincoln Near-Earth Asteroid Research) per il Massachusetts Institute of Technology, che lo aveva scoperto il 14 novembre 1999 a Socorro, proponendogli la nomina e ricevendo una sua immediata e partecipata adesione», racconta Paolo Molaro, astronomo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Trieste. La motivazione della nomina, approvata dalla Divisione F della Iau, riporta: «L’asteroide N. 75190 onora la sopravvissuta ad Auschwitz Liliana Segre (nata nel 1930) con lo stesso numero assegnatole nel campo di detenzione. Il 19 gennaio 2018 Liliana Segre è stata nominata Senatrice a Vita dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella per la toccante testimonianza di bambina prigioniera nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Ha dedicato la sua vita alla testimonianza e alla crescita della consapevolezza dell’Olocausto affinché non si ripeta mai più».
L’attribuzione è stata comunicata alla senatrice Segre da Ewine van Dishoeck, presidente dell’Unione Astronomica Internazionale, in una lettera firmata da tutti i membri del comitato esecutivo della Iau. La lettera termina con queste parole: «Un asteroide è un corpo celeste che riflette la luce della nostra stella, il Sole: ed è quindi un riconoscimento molto appropriato a Lei che riflette la luce di tutti gli innocenti spenti dalla follia umana». Nata il 10 settembre 1930, Segre è stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 19 gennaio 2018 per i suoi altissimi meriti nel campo sociale. Liliana Segre venne catturata a Milano con la sua famiglia e deportata in Polonia il 30 gennaio 1944, per poi essere liberata il 1º maggio 1945, tra i pochi bambini sopravvissuti allo sterminio.