Intanto vola l’e-commerce e le vendite nei negozi tradizionali, quando va bene, cala del 50%. Le proteste dei commercianti
«Purtroppo non ci sono state e non ci saranno le file temute fuori ai negozi e che hanno determinato la scelta di posticipare la data di inizio saldi». Sono le sconsolate parole di Pasquale Russo, direttore generale Confcommercio Campania, commentando la prima giornata di saldi con poca gente nei negozi. Se da un lato la crisi economica fa sentire il suo peso, con tante persone divenute più povere, dall’altro si aspettava un rimbalzo delle vendite che non c’è stato. Russo evidenzia che «non ci sarà l’effetto di stimolo per i consumatori anche perché le imprese sono partite in ordine sparso anche a causa della confusione che si è avuta sulla data di partenza». Confcommercio non ritiene “positiva” la previsione sull’andamento dei saldi e stima un calo delle vendite attorno al 50 per cento rispetto all’anno scorso. «Ovviamente – è l’auspicio di Russo – speriamo che le nostre previsioni vengano smentite nei giorni a venire dai consumatori».
A Napoli, a Salerno, a Cava e nell’Agro nocerino la partenza dei saldi, nonostante la possibilità di muoversi tra comuni garantita dalla classificazione gialla della Campania, non ha portato poca gente fuori dai negozi.
Questo perfino a Chiaia a Napoli dove ci sono negozi che hanno incassato appena 60 euro in un’intera giornata. Senza turisti molti negozi di via Chiaia e via Toledo, le principali vie dello shopping di Napoli, sono vuoti.
«Speriamo che in settimana ci sia un movimento più interessante –Carla Della Corte, presidente di Confcommercio Napoli -. I saldi dovevano partire prima ma la Regione ha ritardato e abbiamo perso lo scorso weekend». I negozi di abbigliamento di Napoli denunciano perdite del 70%, altre tipologie dell’80%. La media è un calo di vendite che arriverà al 50 per cento rispetto all’anno scorso. A Salerno, invece, ricordano la concorrenza dell’e-commerce che di fatto rende inutile anche i saldi: «La concorrenza di vendita dei colossi del web è diventata asfissiante – affermano molti commercianti del corso Vittorio Emanuele a Salerno – la pandemia ha cambiato il modo di fare li acquisti ed è diventato di modo farlo online, più del fattivo risparmio e della nostra consulenza. E’ una moda, ma quando chiuderemo tutto cosa accadrà? Le città diventeranno più insicure e la sicurezza di una vetrina accesa su internet non si vende».