Il piano potrebbe vedere l’anticipo dei docenti
Con l’arrivo dell’ok dell’Aifa al vaccino di Moderna, le dosi saranno distribuite dai militari, così come dal 20 gennaio. I primi 1.500 operatori sanitari selezionati (su 24mila candidati) dall’apposito bando aiuteranno i 3.800 medici e infermieri già impegnati nelle vaccinazioni. E nella prossima fase sarà anche il turno di medici di base, pediatri e farmacisti. A febbraio, dopo il personale degli ospedali e gli ospiti delle Rsa, a tendere il braccio saranno anche i docenti, le persone che hanno più di 80 anni, i disabili e i loro assistenti, gli operatori dei servizi pubblici essenziali, il personale docente e non docente affinché le scuole possano funzionare in sicurezza, forze dell’ordine, fragili e detenuti.
«Lavoriamo perché entro l’autunno si possano vaccinare tutti gli italiani che lo vorranno, facciamo il tifo perché siano tutti, ma serve che arrivino i vaccini, noi non li produciamo», insiste Arcuri, chiarendo: «L’immunità si raggiunge intorno all’80% e si tratta di 48 milioni di connazionali». Se da diversi esperti e da alcuni governatori, come Alberto Cirio del Piemonte, arriva la richiesta di anticipare le vaccinazioni ai docenti, il Commissario non esclude che un provvedimento del genere possa essere preso dal Parlamento, con una modifica al Piano approvato lo scorso dicembre. «Ma non entro nel merito – chiarisce il commissario Domenico Arcuri -. Per me l’obiettivo è far sì che il massimo numero di italiani utilizzi le dosi».