Dal 7 gennaio ecco le regioni che rischiano la zona rossa, arancione e gialla

La decisione probabilmente per il 6 gennaio o nelle ore successive

Per il giorno dell’Epifania, dovrebbe essere pubblicata la nuova ordinanza del ministro alla Salute, Roberto Speranza, sulla classificazione delle varie regioni italiane in questi primi giorni del 2021. Probabilmente il 7 gennaio tutte le regioni dovrebbero essere di colore giallo ma nelle ore successive potrebbero scattare i nuovi provvedimenti. Tutto si basa sui rilevamenti delle prossime ore ma con i bassi numeri di tamponi effettuati e con la ripresa dei test l’incremento dei contagi da Sars Cov 2 potrebbe aumentare notevolmente. Da questi dati dipendono anche le aperture delle scuole.

CHI RISCHIA LA ZONA ROSSA
A rischiare la zona rossa per ora sono soprattutto Veneto, Liguria e Calabria, ma anche Puglia, Basilicata e Lombardia. Altri indicatori d’allerta riguardano Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Piemonte, Provincia autonoma di Trento ed Emilia Romagna, che hanno una probabilità superiore del 50% di superare la soglia critica di occupazione dei posti letto in area medica in 30 giorni, mentre per Lombardia, Trento e Veneto lo stesso discorso vale per le terapie intensive. E sono almeno 14 le regioni in cui le stime indicano una ripresa dei contagi a partire dal Veneto. Dall’indagine emerge una tendenza all’aumento nelle province autonome di Trento e Bolzano, in Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Marche e Umbria.

CHI RISCHIA LA ZONA ARANCIONE
Stando agli indicatori tutte le regioni che rischiano la zona rossa, nelle migliore delle ipotesi saranno arancioni. Incerta la situazione della Sardegna.

CHI RISCHIA LA ZONA GIALLA
l’Abruzzo in zona gialla dal 7 gennaio. La Campania dovrebbe rimanere, stando agli indicatori attuali, in zona gialla, ma molto dipenderà da quanto accadrà nei prossimi giorni,

LA SPERANZA
Per il matematico del Cnr, Giovanni Sebastiani, la speranza è che «La ripresa sia mitigata dagli effetti delle misure introdotte alla vigilia Natale, delle quali si potranno vedere gli effetti nella seconda settimana di gennaio… sarebbe prudente vedere l’andamento dei dati e soltanto dopo decidere se riaprire le scuole».
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