49 arresti contro la ‘Ndrangheta, carabinieri in azione anche nel Salernitano

In corso l’esecuzione delle misure cautelari in nove provincia d’Italia, sgominati i “diavoli di Rosarno”. Ai domiciliari politici calabresi

Notizia in aggiornamento (ultimo ore 09.20)
Associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi, tentato omicidio, usura e procurata inosservanza di pena. Queste le accuse mosse a vario tutolo contro 49 persone arrestate, questa mattina, alle prime luci dell’alba, a Rosarno, Polistena e Anoia, nel Reggino, e nelle province di Messina, Vibo Valentia, Salerno, Matera, Brindisi, Taranto, Alessandria e Pavia, dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione denominata “Faust”. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria. I dettagli saranno resi noti durante una conferenza stampa da remoto che si terrà alle ore 11 a cura del comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria ed a cui parteciperanno il Procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, ed il Procuratore della Repubblica Aggiunto, Gaetano Calogero Paci.
L’ odierna “Faust” ha consentito di acclarare la radicata e attuale operatività della cosca “Pisano”, conosciuti comi i “diavoli di Rosarno”, nonché, in un contesto che rivela cointeressenze di sodalizi operanti nel Mandamento Tirrenico, l’attuale pervasività dell’articolazione territoriale di ‘ndrangheta denominata società di Polistena, capeggiata storicamente da esponenti della famiglia “Longo”, ed anche della locale di ‘ndrangheta di Anoia.
Le investigazioni hanno consentito di accertare l’appoggio elettorale fornito dalla cosca Pisano al candidato sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà, e ad un consigliere comunale, Domenico Scriva, poi risultati eletti e tuttora in carica, odierni destinatari di misura custodiale domiciliare, in cambio della promessa di incarichi nell’organigramma comunale a uomini di fiducia della consorteria criminale.

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