Vaccino BioNTech-Pfizer arriva l’ok dell’Europa. Sette positivi trovati a Capodichino

Le dosi partiranno il 24 dicembre dal Belgio. Prime vaccinazioni il 27 dicembre. Intanto il Regno Unito isolato

La Commissione europea ha rilasciato questo pomeriggio la sua autorizzazione all’immissione in commercio condizionata (Cma) per il vaccino anti Covid-19 sviluppato da BioNTech e Pfizer, rendendolo il primo vaccino di questo tipo autorizzato nell’Ue. L’autorizzazione formale arriva poco più di tre ore dopo la raccomandazione scientifica positiva basata su una valutazione approfondita della sicurezza, efficacia e qualità del vaccino da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ed è stata approvata dagli Stati membri. La Commissione si era impegnata a completare questo passaggio in soli due-tre giorni, ma ha contratto ancora di più i tempi, arrivando alla concessione del via libera definitivo alla commercializzazione nella stessa giornata del parere tecnico positivo dell’Ema. Sulla base di questo parere, la Commissione ha verificato tutti gli elementi a sostegno dell’autorizzazione all’immissione in commercio e ha consultato gli Stati membri prima di concedere l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata. “Oggi – ha detto in un videomessaggio la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen – aggiungiamo un capitolo importante a una storia di successo europea. Sulla base della raccomandazione positiva dell’Ema, abbiamo approvato il primo vaccino sicuro ed efficace contro il Covid-19. Come promesso Le dosi del vaccino saranno disponibili per tutti i paesi dell’Ue, contemporaneamente, alle stesse condizioni. I primi lotti cominceranno a partire dalle fabbriche di Pfizer qui in Belgio nei prossimi giorni”. “Ho sempre detto che siamo tutti insieme, uniti in questa pandemia. Le vaccinazioni negli Stati membri – ha continuato la presidente della Commissione – potranno ora cominciare tutte allo stesso tempo nei ‘vaccination day’ dell’Ue il 27, 28 e 29 dicembre. Questo è un ottimo modo di concludere quest’anno difficile e finalmente cominciare a girare pagina sul Covid- 2019”. “Questo – ha concluso von der Leyen – è il nostro primo vaccino, e presto altri verranno approvati se si dimostra che sono efficaci e sicuri; l’Ema darà la sua opinione sul secondo vaccino, quello di Moderna, il 6 gennaio”. Stella Kyriakides, commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare, ha sottolineato che “questo è un grande giorno per l’Europa. È un giorno di vera solidarietà europea in azione. Dopo mesi di lavoro, stiamo vedendo la nostra strategia dell’Ue sui vaccini dare i suoi frutti: accesso a vaccini sicuri, efficaci e convenienti allo stesso tempo per tutti gli Stati membri. Oggi siamo testimoni di ciò che può essere raggiunto collettivamente quando lavoriamo insieme in una forte Unione europea della sanità. Un’Europa che sollecita e che sostiene. Un’Europa che non lascia nulla di intentato”, ha concluso Kyriakides.

IL REGNO UNITO ISOLATO
Un’isola di nome e di fatto, tagliata fuori dall’Europa e da buona parte del mondo. La cosiddetta variante inglese del Covid fa paura e spinge la comunita’ internazionale a cercare disperatamente di trincerarsi di fronte a un pericolo che pure circola gia’ ben oltre il confine della Manica. In uno scenario nel quale l’Ue non ha fornito un’indicazione comune lasciando spazio alla cacofonia degli annunci individuali di sospensione cautelare dei collegamenti con il Regno Unito decisi fin da ieri da quasi tutti i Paesi membri, Italia inclusa; mentre a Londra Boris Johnson si sforza di allontanare l’ombra del panico, giurando che le scorte degli alimentari, dei prodotti essenziali, dei farmaci e – non ultimo – dei vaccini anti-coronavirus non sono a rischio, a dispetto degli allarmi su un potenziale incrocio devastante alle frontiere doganali fra questa ennesima allerta sanitaria di fine 2020 e le potenziali conseguenze di un no deal commerciale con Bruxelles sempre piu’ incombente negli affannosi negoziati sulla Brexit. Il premier Tory britannico ha reagito oggi alla bufera convocando una riunione straordinaria del comitato di emergenza Cobra per fare il punto su una situazione su cui il Labour di Keir Starmer torna ad accusarlo di aver “perduto il controllo”, evocando lo spettro di un caos nazionale fra Natale e Capodanno. Poi, in un ennesimo briefing serale da Downing Street, si e’ rivolto al Paese e alla comunita’ internazionale, con il ministro dei Trasporti Grant Shapps e con il professor Patrick Vallance, consigliere scientifico capo del governo, per rassicurare. Ha spiegato che l’incubo degli scaffali vuoti non ha ragion d’essere, almeno per ora, poiche’ il Regno ha stock di alimentari e altre merci vitali “solidi e robusti”, mettendo in guardia contro qualsiasi corsa all’accaparramento nei supermercati. Ha quindi aggiunto di comprendere “pienamente le ansie dei nostri amici” in Europa e nel mondo per la mutazione del coronavirus individuata nelle ultime settimane a partire dal sud dell’Inghilterra grazie alla mappatura del Dna condotta su una percentuale significativa di persone testate positive al Covid (ma chissà se originata oltremanica o altrove); non senza lasciare pero’ intendere che se le cautele temporanee relative al traffico passeggeri sono perfettamente giustificabili, lo stop ai camion merci “con un singolo autista a bordo” imposto in particolare dalla Francia rappresenta una risposta a “rischi molto bassi”. Un provvedimento che del resto, ha notato, colpisce ad oggi non piu’ del 20% delle importazioni dal Vecchio Continente concentrate nel porto di Dover; e che il grosso delle spedizioni di “cibo, medicinali e rifornimenti continuano ad andare e venire normalmente”. Il tutto sullo sfondo di uno stallo negoziale con l’Ue sul dopo Brexit che per altro verso non si sblocca, ad appena 10 giorni dalla scadenza della fase di una transizione post divorzio della quale BoJo e i suoi continuano a escludere categoricamente la benché minima proroga: a dispetto del rilancio degli appelli in extremis dei partiti di opposizione, indipendentisti scozzesi in testa, e anche a rischio di un no deal, il cui effetto – intrecciato con l’ultima emergenza Covid – potrebbe davvero innescare una mezza apocalisse alle dogane. In ogni caso il governo Tory assicura d’essere già al lavoro “in stretto contatto con i partner” per definire protocolli sanitari ad hoc utili a consentire sia una ripresa immediata dei transiti cargo sulla rotta Calais-Dover, sia un graduale ripristino dei voli e dei treni passeggeri: al momento sospesi quasi totalmente (Usa e pochi altri Paesi esclusi) per gli arrivi dal Regno (nel caso dell’Italia fino al 6 gennaio) e decimati anche sul fronte dei rientri, con masse di viaggiatori bloccati su una sponda e sull’altra e costretti a cambiare i piani natalizi. Mentre in serata arriva pure la notizia di una telefonata positiva fra Boris e il presidente francese, Emmanuel Macron, alle prese in prima persona con un contagio non proprio lieve da Covid-19.

LA VARIANTE E LA PERICOLOSITA’
A dare un minimo di sponda agli incoraggiamenti del primo ministro britannico vi sono le indicazioni degli scienziati, che seppur prudenti sugli sviluppi tutti da verificare della variante inglese, e preoccupati per la sua apparente velocità di trasmissione, insistono ad evidenziare come non vi siano elementi tali da far pensare che questa mutazione sia più letale delle precedenti (cosa che sembrano testimoniare i dati odierni dello stesso Regno, con un numero ancora elevato di casi quotidiani, oltre 33.000, ma un calo dei morti nelle 24 ore a 215, circa la metà dell’Italia). Ne’ che possa resistere ai vaccini anti Covid in via di autorizzazione nel mondo, come fa eco fra gli altri l’agenzia del farmaco europea (Ema). Vaccini la cui distribuzione il Regno ha avviato in anticipo su tutti gli altri Paesi occidentali, rivendica Johnson con orgoglio, annunciando il superamento del mezzo milione di dosi somministrate.

ARRIVI IN CAMPANIA
In relazione agli immediati controlli fatti scattare ieri all’aeroporto di Capodichino, sono stati sottoposti a tampone molecolare i 245 passeggeri sbarcati dai due voli provenienti da Londra. Di questi 7 sono risultati positivi. Il dato conferma l’importanza della tempestività dell’intervento di filtro effettuato, e la necessità di mantenere alto il livello di attenzione, di rigore e responsabilità nella nostra regione. Seguirà l’esame per la caratterizzazione della tipologia di coronavirus.
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