L’anziano rischiava una gravissima disabilità, ecco come i medici dell’ospedale Umberto I hanno recuperato in poco tempo già il 90% della paralisi e di altri sintomi di cui soffriva il paziente
La storia di buona sanità a conclusione di un 2020 difficile anche per il presidio ospedaliero nocerino che ha dovuto affrontare l’urto della pandemia da Covid nell’Agro nocerino e parte del Napoletano. Recupera oltre il 90% dell’attività motoria dopo un ictus ischemico in appena due ore. E per giunta il paziente ha 90 anni. E’ accaduto all’ospedale di Nocera Inferiore, grazie al perfetto e celere funzionamento della macchina dei soccorsi tra 118, pronto soccorso, neurodiologia e stroke unit a Neurologia. Un intervento coordinato che ha consentito ad un anziano che già aveva la paralisi degli arti del lato destro del corpo e non articolava più la parola a poter superare la fase delicata e essere nelle condizioni di un ritorno a casa a breve in un paio di ore. Un intervento che ha evitato una disabilità e per il servizio sanitario un impegno e costi che sarebbero andati avanti per lungo tempo, senza contare il dramma che accade in una famiglia quando si verifica una tragedia simile.
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L’INTERVENTO SPRINT
Un novantenne di Nocera Inferiore, residente nella periferia della città, è a casa con i suoi familiari dove, poco prima delle ore 19 di martedì scorso, ha avvertito i sintomi che lasciavano presagire che qualcosa di importante stava accadendo: il braccio e la gamba destra si erano paralizzati e l’anziano non riusciva più a parlare bene. I familiari hanno avvertito subito il118. Qualche minuto dopo è arrivata un’ambulanza e il medico a bordo ha intuito che si il paziente aveva un problema neurologico acuto ed ha avvertito la centrale operativa di Salerno per farne predisporre il ricovero in pronto soccorso dell’Umberto I in codice rosso. Al pronto soccorso dell’Umberto I, il medico Manuela Manzo si è accorta in pochi attimi che vi era un fondato sospetto che l’anziano fosse stato colpito da un ictus celebrale, attivando il protocollo stroke. Avvertita la neurologa Antonella Menditti della stroke unit, l’anziano è stato sottoposto ad una tac al cranio alla neuroradiologia per lo studio dei vasi sanguigni, dalla quale è emerso che l’anziano era affetto da ictus ischemico. A questo punto, immediatamente, all’interno del pronto soccorso, al paziente è stata praticata istantaneamente a trombolisi all’interno del pronto soccorso. E così, 120 minuti dopo la partenza dell’ambulanza da casa dell’anziano e il paziente aveva già recuperato oltre il 90% delle funzione motorie, riprendendo a muovere gli arti e ad articolare la parola. Un risultato eccezionale, data l’età dell’ammalato, possibile per la tempestività della macchina dei soccorsi e per la presenza all’Umberto I della stroke Unit.