Traguardo prestigioso
Riconoscimento speciale per la stroke unit dell’ospedale di Nocera Inferiore diretta dalla dottoressa Teresa Cuomo. L’organizzazione Eso Angels ha premiato, per il secondo semestre del 2020, il reparto nocerino quale centro di “Platino”. Una buona notizia per la struttura sanitaria dell’Agro che, grazie ai medici ed all’intero personale di Neurologia, ha saputo ottenere un prestigioso traguardo per il lavoro svolto. L’organizzazione in questione monitora e controlla le prestazioni relative all’ictus, in base a determinati parametri, con lo scopo di migliorare il trattamento in ospedale. La mission di Eso Angels è quella di aiutare i pazienti “trattati negli ospedali attrezzati per l’ictus e ottimizzare la qualità del trattamento in tutte le stroke unit esistenti. Stiamo costruendo – si legge dal portale italiano – una comunità globale di stroke unit e ospedali attrezzati per l’ictus che lavorano ogni giorno per migliorare la qualità del trattamento di ciascun paziente con ictus”.
Oltre al premio, i professionisti e gli istituti partecipanti alla comunità Angels ricevono un supporto per riunirsi e mettersi in collegamento, in modo da identificare le prassi migliori e condividere le informazioni apprese allo scopo di implementare e accelerare i miglioramenti per i pazienti. È emblematica la frase che descrive l’organizzazione sulle persone colpite da stroke: “Ogni 30 minuti un paziente con ictus, che avrebbe potuto essere salvato, muore o rimane invalido per sempre perché è stato trattato nell’ospedale sbagliato”. Sono, infatti, le stroke unit a dover intervenire e presenti solo in alcuni ospedali. Nocera Inferiore ha da poco la sua “Unità Neurovascolare o Stroke Unit”. La provincia di Salerno ha, in effetti, una sua rete, costituita dall’ospedale Ruggi di Salerno (Stroke di II livello) e dai presidi ospedalieri Umberto I di Nocera (Stroke di I livello), San Luca di Vallo (Stroke di I livello) e Curto di Polla (Stroke I livello). A questi vanno aggiunti gli Spoke (posti di degenza) di Sarno, Eboli e Sapri.
Giuseppe Colamonaco