Nocera Inferiore. Esposito chiede di rivedere le concessioni dei distributori automatici

La presidente della pro loco, sulla questione, scrive una lettera aperta al sindaco, all’assessore e all’amministrazione

La presidente della pro loco “Nocera di Tutti”, Giuseppina Esposito, è intervenuta sulla diffusione dei distributori automatici di bevande presenti in città. In particolare, su quello aperto di fianco alla chiesa di Santa Maria al Presepe. Una situazione che ha spinto Esposito a scrivere una lettera aperta destinata al primo cittadino, all’assessore al ramo ed alla amministrazione tutta.

“Stasera – scrive la rappresentante della pro loco – un pugno allo stomaco mi induce a segnalare una inaccettabile situazione che si registra a Nocera Inferiore. La foto postata mostra la deturpazione dello spazio antistante la chiesa centrale della nostra città, dove è stato aperto il distributore automatico di bevande. Sia come cittadina, sia come presidente della pro loco “Nocera di Tutti”, sono indignata. Vorrei si mettesse fine a questo sconcio con la revoca della concessione al commercio. Il distributore in questione, insieme agli altri disseminati in città, di cui uno fu distrutto da un incendio doloso, poi riaperto, sono un vero danno agli esercenti dei bar già duramente provati da molti mesi”. La presidente ritiene che l’apertura dei distributori sia una “beffa a chi getta il sangue dietro ad un bancone tutti i santi giorni, con costi fisici ed economici”.   E poi aggiunge: “Che la legge consenta tale distribuzione è un fatto che però non ‘costringe’ a concedere licenze. Ora si è superato ogni limite e decoro perché vedere la sconcezza della chiesa di Santa Monica è veramente troppo”. L’invito della professoressa Esposito è quello di “rivedere le decisioni assunte per il decoro e per lo sviluppo solidale dei bar nocerini e per tutelare la salute dei cittadini, visto e considerato che in questi spazi non esiste alcun tipo di vigilanza”. Inoltre, conclude dicendo, che la “cosa va contro tutte le direttive vigenti sul territorio nazionale pertinenti le arcinote questioni di assembramento e di igiene. Molte sono le ragioni per indignarsi, ma la speranza che ciò venga compreso e condiviso, mi incita a credere in un ripensamento da parte dei responsabili citati in premessa”.
Rd
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