La pandemia non frena. Come sarà il Natale. Il 21 dicembre si valuta il vaccino Pfizer

Prima della fine del 2021 la Covid potrebbe essere sconfitta. Nel frattempo, comincia a destare clamore la classificazione gialla del Veneto, che ha numeri oltre i 3mila contagiati e morti al giorno e non cambia colore. Le novità su scuola e vaccini. La classifica delle provincie con più infette in percentuale in Italia (al di sopra del 4%). I dati dal Mondo. L’approfondimento

CONTAGI IN ITALIA
Dall’inizio della pandemia: 1.870.576, +14.844 +0,80%
Attualmente positivi: 667.303, oggi -7.806, – 1,16%
Morti: 65.857, oggi +846, +1,30%
Guariti dall’inizio della pandemia: 1.137.416, oggi +21.799, +1,95%
Popolazione infettata in Italia 3,099%
Letalità 3,52%.

Situazione Covid 19 in tutte le regioni italiane
Aumentano i nuovi positivi del +0,79% (ieri +0,65%) con 162.880 tamponi totali (ieri 103.584) e rapporto positivi/tamponi totali sceso al 9,11% (ieri dell’11,61%). Ricoverati con sintomi -423 (27.342) e in terapia intensive -92 (3.003) con 199 nuovi ingressi del giorno. Nuovi casi soprattutto in Veneto 3.320, Lombardia 2.404, Emilia Romagna 1.238, Lazio 1.159, Sicilia 1.087, Piemonte 1.106, Puglia 1.023, Friuli 829, Campania 647. L’indice del contagio, Rt è allo 0,89.
L’analisi dei dati al punto n.1 della sezione approfondimenti

NEWS POLITICO/ECONOMICHE– MOBILITA’ NELLE FESTIVITÀ NATALIZIA
Nuove misure per Natale e Capodanno, la stretta per arginare il contagio. Governo e Regioni si confrontano oggi sui provvedimenti da varare in vista delle imminenti festività. “Dalle giornate prefestive fino al 6-7 gennaio è più utile chiudere per tutti. Vogliamo chiudere il più possibile. ‘Penso che sia molto responsabile anche da parte nostra essere conseguenti. A maggio eravamo arrivati allo 0.5 di indice contagio, di Rt, ma avendo avanti giugno luglio e agosto. Ora grazie alla misure già prese siamo su quella strada ma abbiamo di fronte gennaio, febbraio e marzo e dobbiamo essere responsabili. Dobbiamo sapere che dal 7 gennaio si riparte, ma si riparte mettendo in sicurezza le reti sanitarie il più possibile. Se non lo facciamo durante le feste di Natale, quando dobbiamo farlo…”, ha detto il ministro Boccia a DiMartedì. ”In questo momento -ha sottolineato Boccia- la decisione che si aspetta riguarda tre giorni, ovvero 25 26 e 31 dicembre che tutto il resto del periodo che è già sottoposto a prescrizioni molto chiare. Ritengo che dalle giornate prefestive fino al 6-7 gennaio è più utile chiudere per tutti. Vogliamo chiudere il più possibile. La mia posizione e quella di Speranza sono note, vogliamo condividerle con le Regioni”, ha aggiunto.
La riunione del Comitato tecnico scientifico, chiamato a fornire indicazioni all’esecutivo, è stata segnata da un confronto serrato. “Alla fine abbiamo raggiunto un accordo su un’indicazione, è necessario inasprire le misure di controllo della pandemia. Lockdown totale? E’ un’indicazione che nessuno si è sentito di dare”, ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, a Cartabianca si esprime così sulla posizione dell’organismo in relazione alle misure da adottare a Natale per arginare la diffusione del coronavirus.
Toni perentori da Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute. “Non ci si rende conto che siamo in una situazione di guerra”. Per Walter Ricciardi, la soluzione in questo momento ha un “nome e cognome: lockdown”. Il consigliere del ministro della Salute si infiamma a DiMartedì esprimendosi sull’emergenza coronavirus e sulla necessità di misure più severe durante il periodo di Natale. “Il numero di morti supererà quello del 1944, quando la gente si rendeva conto della guerra perché le bombe cadevano e uccidevano. Ora questi morti non si vedono, ma io ogni sera sento i colleghi che non ce la fanno più. Abbiamo il numero di morti più alto in Europa, con la metà dei nostri morti l’Olanda va in lockdown. Con un terzo dei nostri morti, la Germania va in lockdown. Cosa ci vuole di più per capire?”, ha detto Ricciardi.

Il caso Veneto e l’incredibile differenza con la Campania.
E’ incredibile. Il veneto ancora in zona gialla, ma perché? Oggi i nuovi contagi superano ancora i 3.000 e il Governo non adotta provvedimenti, mentre per la Campania c’è ancora la zona arancione con 647 nuovi positivi. Il problema non è la tanto la classificazione della Campania, ma la troppo blanda per il Veneto, che oggi contano. E’ record di decessi oggi in Veneto: 165 morti nelle ultime 24 ore ( anche se il dato risente di un ‘caricamento di dati vecchi) ma che comunque supera il record negativo precedente del 10 dicembre scorso, quel giorno i decessi erano stati 148. E ai 165 morti da ieri c’è poi da aggiungere i 48 decessi registrati in regione da questa mattina. Il Veneto da solo oggi fa un quinto degli 846 morti registrati in Italia, e il governatore Luca Zaia infatti oggi ha ammesso che in Veneto “la situazione è pesante” e per questo in ha mancato di sottolineare “Siamo qui che preghiamo perché arrivino i vaccini, perché sarebbe un raggio di sole in questa tragedia”.

ENTRO IL2021 LA FINE DELLA PANDEMIA
Anthony Fauci, virologo di riferimento della task force nominata dall’attuale amministrazione del presidente Donald Trump per contrastare la pandemia di Covid-19, prevede che gli Stati Uniti potrebbero iniziare a raggiungere le prime fasi di immunità del gregge contro il coronavirus entro la tarda primavera o l’estate. E se ciò dovesse accadere, Fauci prevede che “potremmo davvero invertire la tendenza” verso la fine del 2021. In un’ampia intervista rilasciata martedì sul sito di “Npr”, a Fauci e’ stato chiesto quanti statunitensi hanno bisogno di ricevere il vaccino per avere un impatto sul numero di infezioni da Covid-19. “Direi che il 50 per cento dovrebbe essere vaccinato prima di iniziare a vedere un impatto”, ha detto Fauci. “Ma direi che dal 75 all’85 per cento dovrebbe essere vaccinato se si vuole avere quella copertura di immunità del gregge”. Il presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, e la sua vice Kamala Harris vanno “vaccinati il prima possibile”, ha affermato l’esperto, che è anche direttore dell’Istituto nazionale per le malattie infettive e le allergie (Niaid).

SCUOLA
“E’ ancora presto per dire se potremo o no riaprire completamente le scuole, anche le superiori” dopo le feste natalizie, ciò perché “l’incidenza dei casi è ancora molto elevata e finche’ non abbassiamo l’incidenza è difficile parlare di riapertura delle attività”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica.

NOVITÀ VACCINI
OK DELLA FDA PER MODERNA
Il vaccino contro il Covid di Moderna è efficace e sicuro e centra i parametri per un utilizzo di emergenza. Lo afferma, riportano i media americani, lo staff della Fda, l’ente regolatorio della sanità Usa, in un rapporto reso pubblico in vista della decisione ufficiale del 17 dicembre sull’uso del vaccino.

IL PIANO VACCINI
IL VIA IN EUROPA AL VACCINO PFIZER POTREBBE ARRIVARE IL 21 DICEMBRE
L’Agenzia europea per i medicinali si riunirà il 21 dicembre per decidere sul vaccino Pfizer-BioNTech. L’agenzia europea per i medicinali ha spostato la data della sua riunione dal 29 al 21 dicembre “dopo aver ricevuto nuovi dati” sul vaccino anti-coronavirus sviluppato e prodotto da Pfizer-BioNTech. “Il 21 dicembre è stata programmata una riunione straordinaria per arrivare ad una conclusione se possibile”, ha riferito l’Ema.

I TEMPI DI INZIIO PER LA SOMMINISTRAZIONE DEI VACCINI
“Avviamo insieme la campagna vaccinale”. Lo affermano in una dichiarazione congiunta i ministri della Salute di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera, che oggi si sono incontrati virtualmente identificando alcuni aspetti essenziali riguardo la campagna vaccinale che dovrebbero essere coordinati dagli stati membri, specie a livello transfrontaliero. “Probabile che i primi europei siano vaccinati prima della fine del 2020″. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter. Prime vaccinazioni massimo entro metà di gennaio.
LE PROVINCE CON MAGGIORI CONTAGI IN ITALIA
Oltre il 5% della popolazione dall’inizio della pandemia: Belluno 5,778%, Aosta 5,430%, Varese 5.385%, Como 5,231%, Monza Brianza 5,210%, Provincia autonoma di Bolzano 5,063% e Milano 5,003%. Oltre il 4%: Piacenza 4,644%, Cuneo 4,411%, Torino 4,387%, Treviso 4,299%, Sondrio 4,270%, Asti 4,256%, Lodi 4,256%, e Vercelli 4,136%, Pavia 4,105% e Verona 4,091%

CAMPANIA
Dati
Positivi del giorno: 647 (+0,47) di cui:
Asintomatici: 579
Sintomatici: 68
Tamponi del giorno: 8.441
Totale positivi: 175.700 (pari al 3,037% dei residenti in Campania).
Totale tamponi: 1.830.136
Deceduti: 50 (22 deceduti nelle ultime 48 ore e 28 deceduti in precedenza ma registrati ieri)
Totale deceduti: 2.390
Guariti: 3.025
Totale guariti: 83.068

Report posti letto su base regionale:
Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656
Posti letto di terapia intensiva occupati: 123
Posti letto di degenza disponibili: 3.160 (Posti letto Covid e Offerta privata)
Posti letto di degenza occupati: 1.720
All’7,6% (ieri era 7%) il rapporto positivi/tamponi, in leggera risalita, ma molti meno tamponi e quindi anche i nuovi positivi calo. Pauroso il numero dei morti, figlio degli alti numeri di contagiati degli scorsi giorni.

PER PROVINCIA
Napoli 107.944, oggi + 409 (+0,39%), rapporto infetti rispetto alla popolazione residente 3,501 %
Caserta 32.396, oggi +124 (+0,38%), rapporto infetti rispetto alla popolazione residente 3,513%
Salerno 22.805, oggi +66 (+0,29%), rapporto infetti rispetto alla popolazione residente 2,087%
Avellino 8.224, oggi +70 (+0,86%), rapporto infetti rispetto alla popolazione residente 1,987%
Benevento 4.253, oggi +44 (+1,05%), rapporto infetti rispetto alla popolazione residente 1,582%
In aggiornamento 79

CONTAGI NEL SALERNITANO
Oggi sommati altri 66 positivi.

CONTAGI NEL MONDO
FRANCIA

Il lockdown è finito ma dalle 20 alle 6 si deve restare a casa
Dopo due mesi, i francesi tornano a “respirare” ma dovranno restare a casa dalle 20 alle 6, non potranno fare sport all’aperto o semplicemente una passeggiata. Il sette gennaio dovrebbero riaprire cinema, teatri e musei
SPAGNA
Uno spagnolo su 10 è stato colpito dal Sars Cov 2. E’, infatti, del 9,9% la percentuale della popolazione spagnola infettata dal nuovo coronavirus
SVEZIA

Ondata di dimissioni tra gli infermieri a causa dello stress da Covid: una situazione che si aggiunge a una carenza precedente all’emergenza coronavirus. A Stoccolma questa settimana le terapie intensive erano occupate al 99%, un dato che ha mandato nel panico l’intera capitale svedese che ha chiesto aiuti esterni. Ma anche se venissero aumentati i posti letto, rimane il problema del numero insufficiente di operatori sanitari con le competenze necessarie per assistere i pazienti più gravi.

I DATI
Contagiati nel mondo dall’inizio della pandemia: 73.365.192, oggi + 700.986
Morti: 1.632.554, oggi + 13.731
Regioni OMS
Europa
(Ultimi dati OMS, inclusa Italia, fonte Dashboard Who European Region, 14 Dicembre ore 10.00 am)
• 22.157.557 casi confermati
• 488.001 morti
(Ultimi dati, inclusa Italia, fonte Dashboard ECDC, 14 Dicembre 2020)
• Francia casi confermati 2.376.852 morti 57.911
• Spagna casi confermati 1.730.575 morti 47.624
• Regno Unito casi confermati 1.849.403 morti 64.170
• Italia casi confermati 1.843.712 morti 64.520
• Germania casi confermati 1.337.078 morti 21.975
America
(Ultimi dati OMS. Fonte: Health Emergency Dashboard, 15 Dicembre ore 10.04 am)
• 30.656.971 casi confermati
• 783.446 morti
Sud Est Asiatico
• 11.430.955 casi confermati
• 174.000 morti
Mediterraneo orientale
• 4.536.626 casi confermati
• 112.715 morti
Africa
• 1.637.930 casi confermati
• 36.159 morti
Pacifico Occidentale
• 971.624 casi confermati
• 18.407 morti

Così nei singoli Stati alle ore 23.50 italiane:
16.677.333 Stati Uniti, 9.906.165 India, 6.970.034 Brazil, 2.682.866 Russia, 2.445.459 France, 1.898.447 Turkey, 1.893.428 United Kingdom, 1.870.576 Italy, 1.762.212 Spain, 1.503.222 Argentina, 1.444.646 Colombia, 1.378.518 Germany, 1.255.974 Mexico, 1.147.446 Poland, 1.123.474 Iran, 986.130 Peru, 934.161 Ukraine, 873.679 South Africa, 638.779 Netherlands, 629.429 Indonesia, 609.211 Belgium, 586.251 Czechia, 577.363 Iraq, 575.329 Chile, 565.758 Romania, 494.209 Bangladesh, 478.544 Canada, 451.839 Philippines, 443.246 Pakistan, 403.619 Morocco, 388.828 Switzerland, 360.630 Israel, 360.155 Saudi Arabia, 353.576 Portugal, 341.029 Sweden, 327.679 Austria, 285.763 Hungary, 277.248 Serbia, 265.024 Jordan, 250.180 Nepal, 202.356 Ecuador, 194.900 Georgia, 194.619 Panama, 187.267 United Arab Emirates, 186.960 Kazakhstan, 184.711 Japan, 184.287 Bulgaria, 183.259 Azerbaijan, 179.718 Croatia, 164.059 Belarus, 155.797 Dominican Republic, 154.096 Costa Rica, 149.120 Armenia, 148.877 Lebanon, 147.345 Bolivia, 146.710 Kuwait, 141.272 Qatar, 135.523 Slovakia, 130.082 Guatemala, 128.656 Moldova, 126.719 Oman, 126.372 Greece, 122.609 Egypt, 117.542 Ethiopia, 116.636 Denmark, 114.642 Honduras, 113.409 West Bank and Gaza, 113.241 Tunisia, 110.667 Burma, 108.125 Venezuela, 102.330 Bosnia and Herzegovina, 98.281 Slovenia, 96.452 Lithuania, 95.353 Paraguay, 94.525 China, 93.065 Algeria, 92.459 Kenya, 92.017 Libya, 89.444 Bahrain, 86.618 Malaysia, 77.910 Kyrgyzstan, 76.776 Ireland, 75.241 Uzbekistan, 74.732 North Macedonia, 74.132 Nigeria, 58.341 Singapore, 53.270 Ghana, 50.000 Albania, 48.952 Afghanistan, 47.203 Kosovo, 44.364 Korea, South, 42.148 Montenegro, 42.132 El Salvador, 41.900 Luxembourg, 41.619 Norway, 34.121 Sri Lanka, 31.459 Finland, 28.168 Uganda, 28.049 Australia, 26.472 Latvia, 25.359 Cameroon, 21.775 Cote d’Ivoire, 21.591 Sudan, 18.682 Estonia, 18.428 Zambia, 17.587 Madagascar, 17.216 Senegal, 17.042 Mozambique, 16.913 Namibia, 16.362 Angola, 15.789 Cyprus, 14.597 Congo (Kinshasa), 13.457 Guinea, 13.392 Maldives, 12.873 Botswana, 12.777 Tajikistan, 11.875 Jamaica, 11.522 Zimbabwe, 11.431 Mauritania, 11.395 Cabo Verde, 11.303 Malta, 10.418 Uruguay, 9.597 Haiti, 9.588 Cuba, 9.452 Syria, 9.377 Belize, 9.351 Gabon, 7.698 Bahamas, 7.382 Andorra, 6.912 Eswatini, 6.900 Trinidad and Tobago, 6.832 Rwanda, 6.200 Congo (Brazzaville), 6.080 Malawi, 5.973 Guyana, 5.887 Nicaragua, 5.878 Mali, 5.749 Djibouti, 5.571 Iceland, 5.381 Suriname, 5.195 Equatorial Guinea, 4.936 Central African Republic, 4.579 Somalia, 4.300 Burkina Faso, 4.246 Thailand, 3.782 Gambia, 3.295 Togo, 3.222 South Sudan, 3.090 Benin, 2.451 Sierra Leone, 2.447 Guinea-Bissau, 2.361 Niger, 2.307 Lesotho, 2.096 New Zealand, 2.085 Yemen, 1.982 San Marino, 1.784 Chad, 1.676 Liberia, 1.579 Liechtenstein, 1.405 Vietnam, 1.010 Sao Tome and Principe, 917 Mongolia, 742 Taiwan*, 735 Burundi, 725 Papua New Guinea, 712 Diamond Princess (la nave da crociera), 711 Eritrea, 678 Monaco, 628 Comoros, 524 Mauritius, 509 Tanzania, 438 Bhutan, 362 Cambodia, 297 Barbados, 278 Saint Lucia, 187 Seychelles, 152 Brunei, 148 Antigua and Barbuda, 98 Saint Vincent and the Grenadines, 88 Dominica, 69 Grenada, 46 Fiji, 41 Laos, 31 Timor-Leste, 28 Saint Kitts and Nevis, 27 (Città del Vaticano), 17 Solomon Islands, 9 MS Zaandam, 4 Marshall Islands, 2 Samoa, 1 Vanuatu.

L’APPROFONDIMENTO
1.
L’ANALISI DEI DATI – Da Il Sole 24 ore: «I principali parametri che descrivono l’epidemia da qualche settimana mostrano evidenti anomalie: ne spieghiamo i dettagli nell’analisi settimanale pubblicata oggi e condotta insieme a Carlo Favero (Università Bocconi) e Stefano Bonetti (Università Ca’ Foscari – Venezia). Il calo dei ricoverati (in area medica e terapia intensiva) è più lento del previsto; il numero dei casi testati continua a diminuire, mentre dovrebbe crescere o almeno rimanere stabile; la curva descritta dal rapporto “positivi/tamponi totali” sta disegnando una seconda fase di plateau dopo quella di metà novembre. Si tratta di incongruenze macroscopiche, che non si giustificano con l’ampiezza riscontrata. Al di là della reale affidabilità dei dati quotidiani, tema più volte affrontato, si nota come molti indicatori abbiano rallentato o interrotto la fase di discesa (peraltro già poco vigorosa) a partire dal 4 dicembre. Tornando indietro da quella data, per rintracciare una possibile causa in grado di cambiare il corso dell’epidemia, si nota come il 27 novembre sia stato il giorno di inizio della settimana del black Friday, contrassegnata da assembramenti in molte zone d’Italia. Otto giorni che vanno poco oltre la durata media del periodo di incubazione (4-5 giorni) che intercorre tra la fase del contagio e quella delle prime manifestazioni sintomatiche. L’interruzione del trend calante, dopo il 4 dicembre, si conferma per ora anche in relazione al numero dei nuovi casi: la settimana epidemiologica 5-11 dicembre si è chiusa con una media giornaliera di 16.711 positivi; la settimana epidemiologica in corso, dopo 4 giorni due dei quali caratterizzati dal tradizionale calo del weekend, segna una media di 16.178. Rimane stabile nel tempo su livelli molto elevati, anche in questo caso disegnando un plateau, il rapporto “positivi/casi testati”: dal 28 novembre al 15 dicembre (due settimane epidemiologiche complete più 4 giorni di quella in corso) i valori mostrano una concentrazione evidente nel range 23,9-25,8%».
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