Inquinamento Sarno. Controcorrente plaude all’azione di Costa e chiede la rete fognaria

L’associazione “Controcorrente, per il Sarno che verrà” interviene sulle ultime novità nella lotta all’inquinamento del fiume che attraversa l’Agro nocerino e in generale tre provincie campane

«Il Ministro alle politiche ambientali Sergio Costa ha espresso la sua soddisfazione per i risultati delle indagini condotte dalle Forze dell’ordine lungo tutto il percorso del Fiume Sarno – scrive il sodalizio ambientalista -. L’impegno si è intensificato dopo che, in pieno lockdown, la realtà si è manifestata palese a tutti: lo stop alle industrie ha restituito a questa terra acque di una limpidezza che non vedevamo dal II dopoguerra. Torrenti killer come il Solofrana, nonostante la mole di scarichi civili si fosse intensificata per logica conseguenza del lockdown, hanno riacquistato dignità. Al ministro Costa va il nostro incoraggiamento a continuare senza alcun indugio sulla strada intrapresa. A tutte le realtà ambientaliste del territorio, agli spontanei movimenti cittadini federati sotto la sigla di Sarno2020 va il nostro grazie per aver a lungo agito nel buio a servizio esclusivo di una luce che desideriamo appaia presto in fondo a questo tunnel che percorriamo da diversi decenni».

LE DIFFICOLTÀ
Per gli ambientalisti il percorso di disinquinamento del Sarno resta costellato da grosse criticità: «Le sanzioni comminate alle industrie che sversano rifiuti tossici nei nostri fiumi sono pressappoco ridicole, inadeguate per la connotazione deterrente che dovrebbero avere in sé – scrive l’associazione -. Insomma nulla più di un sassolino in una scarpa, visti gli enormi introiti economici di certe realtà industriali. Per il collettamento fognario siamo fermi alle chiacchiere ed alle medaglie di cartone di cui si fregiano consiglieri regionali come Picarone che ancora tardano a sbloccare fondi già vincolati ed assegnati alle opere fognarie della nostra Nocera. Attendiamo, come sembra, che presto arrivino i fatti: in assenza di ciò comunichiamo alla regione che ad ogni parola è preferito il silenzio. I dati relativi al Registro Tumori sono difficilmente reperibili e non aggiornati da diversi anni. Il lavoro su questo progetto avrebbe una funzione chiave per individuare i luoghi di maggiore criticità a livello regionale ed aiuterebbe immensamente la ricerca e le istituzioni sanitarie ad adottare misure adeguate a salvare vite di nostri concittadini. Ci siamo stati, ci siamo e continueremo ad esserci».
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