Inginocchiano un’infermiera del Cardarelli e tentano di cavarle un occhio

Calci e pugni per 15 minuti a una sanitaria dell’ospedale più importante del Mezzogiorno. Ad aggredirla con inaudita violenza i genitori di una ventenne paziente

Picchiano un’infermiera del Cardarelli a Napoli, ritenendo che trascurava la loro figlia ventenne, che lamentava dolori al petto. E così, una tempesta di calci e pugni, pare per 15 minuti, la scorsa notte, ha investito una 55enne infermiera dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Il sanitario, secondo quanto ha riferito ai carabinieri, aveva già incontrato il giorno precedente i genitori della ragazza e già allora avevano avuto discussioni. Poi, ore dopo, il confronto è degenerato e il marito e la moglie, insieme ad altre due persone in corso di identificazione, hanno aggredito la donna. Per l’infermiera, dieci i giorni di prognosi. I due aggressori saranno, invece, denunciati. Indagini dei carabinieri sono in corso per identificare altre due persone che accompagnavano i coniugi. «Aggressione n.52 del 2020. Hanno tentato di cavarle un occhio! scrivano dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”. nessuno-tocchi-ippocrate-associazione-rtaliveUn’infermiera del Cardarelli di Napoli ha subito una violenta aggressione fisica da un gruppo di quattro energumeni che, dopo averla inginocchiata, hanno sferrato pugni, calci, strappato capelli e tentato di cavarle un occhio. Sono stati attacchi ripetuti, continui, inarrestabili, violenti, feroci e soprattutto (forse) premeditati. Tutto questo, sembra, sia successo per non aver voluto attendere la registrazione della paziente al triage e le procedure dettate dai protocolli Covid. È stata una violenza inaudita, perpetuata per circa 15 minuti con un solo obiettivo: vendicarsi per una semplice attesa di un paziente stabile, unicamente agitato.
I colleghi hanno tentato di salvarla strappandola dalle grinfie degli aggressori ma solo l’intervento delle forze dell’ordine ha ristabilito la calma. Dieci giorni di prognosi per la donna.
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La direzione del Cardarelli, in una nota, stigmatizza l’«Episodio di gravità inaudita e inqualificabile che non può e non deve restare impunito. Alla nostra infermiera e alla sua famiglia va la solidarietà dell’intera azienda ospedaliera. Siamo pronti a costituirci parte civile e decisi a fare quanto in nostro potere per far sì che gli autori di questa violenza siano individuati e perseguiti. La sicurezza dei nostri operatori è da sempre una priorità assoluta, un obiettivo che perseguiamo tramite il servizio di vigilanza provata, ma anche di concerto con le forze dell’ordine». «Episodio di gravità inaudita – stigmatizza la direzione del Cardarelli in una nota – e inqualificabile che non può e non deve restare impunito. Alla nostra infermiera e alla sua famiglia va la solidarietà dell’intera azienda ospedaliera. Siamo pronti a costituirci parte civile e decisi a fare quanto in nostro potere per far sì che gli autori di questa violenza siano individuati e perseguiti. La sicurezza dei nostri operatori è da sempre una priorità assoluta, un obiettivo che perseguiamo tramite il servizio di vigilanza provata, ma anche di concerto con le forze dell’ordine».
immagini di repertorio
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