Continua l’esplosione social del Parco Archeologico di Ercolano e tra visualizzazioni, like, condivisioni e partecipazione anche la seconda chiusura si avvia a diventare un successo mediatico
Nuova chiusura dei musei per contrastare la diffusione del COVID-19 e il Parco Archeologico di Ercolano, reduce da un semestre di esplosione social si cala nella nuova circostanza con un ulteriore arricchimento dell’offerta digitale. Nel lanciare il nuovo programma di comunicazione il Parco può fare affidamento su una fedelissima community, che l’esperienza condivisa del lockdown ha contribuito ad espandere e consolidare, una comunità di persone -fatta di visitatori, guide turistiche, operatori della filiera del settore culturale, tutti coloro del territorio e non che interagiscono con il Parco – che si sono riconosciute nel patrimonio culturale raccontato e nei valori identitari di esso enucleati e proposti e che quotidianamente si ritrovano sulle pagine social come in una nuova occasione di socialità e condivisione. La seconda chiusura viene colta come una nuova sfida ad interpretare il patrimonio culturale secondo ulteriori modi di leggerlo ed interpretarlo, e propone una spinta graduale verso una maggiore interattività da parte della community facilitando l’emergere di pulsioni che sono state già via via captate e valorizzate nel tempo: negli anni infatti il Parco ha ascoltato le richieste del proprio pubblico, coinvolgendolo nella co-creazione dei propri contenuti e nella programmazione delle azioni, come è stato il caso della trasformazione di Splendori, la mostra sugli ori all’Antiquarium, da esposizione temporanea a mostra permanente, nell’aggiunta di serate alla programmazione serale estiva su input degli utenti, nella continuazione del programma Lapilli anche dopo il lockdown con l’ideazione di una nuova serie. Dalle domus ai reperti, dalle mostre ai cantieri con i lavori di restauro e manutenzione al Parco, tutto il patrimonio si fa racconto e arriva direttamente nelle case e sugli schermi degli utenti. “Nel limite della mancanza della visita fisica abbiamo voluto vederci una opportunità di potenziamento della presenza digitale –interviene il Direttore Sirano – per consolidare una visione delle pagine social del Parco non solo come luogo di fruizione e condivisione di contenuti culturali ma come luogo digitale dirinascita dello spirito che animava i decumani e le aree pubbliche dell’antica Ercolano, una piazza virtuale dove si ritrovano persone accomunate dagli stessi valori identitari, dove si potrà interagire, con un continuo gioco di sollecitazioni, curiosità e interessi, per proseguire un dialogo avviato in presenza o per avviare nuovi legami. E voglio sottolineare che pur dolorosamente a distanza, il nostro pubblico ci ha premiati nel riconoscere lo sforzo di trasferire ogni contenuto possibile sulle piattaforme digitali, i dati che ci restituiscono le partecipazioni ai canali del Parco sono infatti davvero lusinghieri.”
Nata nel maggio 2017, la pagina facebook del Parco ad oggi raggiunge quasi i 26000 follower e si aggira sulla media delle 300.000 persone raggiunte mensilmente. La pagina ha più che raddoppiato i suoi follower in un anno, ma dal momento che la strategia di apertura e libera fruizione dei propri contenuti social anche a coloro che non sono iscritti a facebook rende necessario integrare questo dato con quello delle visualizzazioni dei contenuti per avere una fotografia più realistica del grado di espansione raggiunta. Nel 2020 la percentuale di crescita rilevata sulle impression dei video, comparando l’ultimo trimestre con lo stesso trimestre del 2019, sfiora il 3000%, e se questo ci dà un’idea numerica dell’espansione, significativo è anche il dato sul gradimento che cattura invece l’aspetto qualitativo e di percezione da parte della community: la percentuale di crescita rilevata sul gradimento medio nello stesso arco temporale è del 564%. Fortunatissima la serie de I Lapilli del Parco Archeologico di Ercolano; clip più vista della serie è quella dei fornici con quasi 250.000 impression e del programma successivo de I Lapilli sotto la cenere, quella dedicata ai legni con quasi 300.000, con un tasso di crescita del numero complessivo di impression dei video che è del 127% solo nell’ultimo trimestre e un numero di impression complessivo per tutta la serie che è di quasi due milioni e mezzo. Ugualmente significativi i tassi di crescita della pagina instagram del Parco, anch’essa con follower più che raddoppiati in un anno e con una crescita che è continuata anche dopo la riapertura al pubblico.Con una rilevazione effettuata comparando i dati di luglio/settembre 2020 si osserva come il Parco si attesti al quarto posto in Italia per tasso di espansione.
Galleria Nazionale delle Marche 14%
Galleria dell’Accademia di Firenze 12%
Parco archeologico del Colosseo 12%
Parco archeologico di Ostia Antica 11%
Parco archeologico di Ercolano 10%
Museo Archeologico di Venezia 10%
Gallerie dell’Accademia di Venezia 10%
Castel del Monte 10%
Musei del Bargello 10%
L’interesse della community per i contenuti video del Parco ha spinto il Parco ad organizzare una nuova modalità di fruizione dei contenuti video, attraverso la predisposizione di percorsi tematici sul proprio canale youtube: l’invito ai nostri visitatori, dunque, nella fase di questa seconda chiusura, è di iscriversi al nostro Canale YouTube: una vera e propria biblioteca virtuale nel ricordo di quella della Villa dei Papiri.