Inviato un esposto al ministero dell’Interno
L’ex consigliere politico della precedente amministrazione comunale, Emilio Bonaduce, ha manifestato perplessità sulla procedura semplificata del dissesto finanziario. L’esperto in pubblica amministrazione ha inviato un esposto al ministero dell’Interno, alla Corte dei conti, alla prefettura di Salerno, al sindaco ed ai revisori dei conti. Si tratta di un documento di 16 pagine in cui evidenzia cinque anomalie. Sotto la lente d’ingrandimento la Delibera CSL n. 13 del 04.11.2020. Il Management e consulting P.A. ritiene che il documento “sia improponibile ed inaccettabile” relativamente alla Massa Passiva, alla Massa Attiva ed al Fondo di Cassa. Cinque, come detto, i punti critici nel dettaglio. La Massa Passiva di 23.419.408,77 euro mancherebbe di altre passività non considerate, tipo le passività potenziali derivanti dai contenziosi in essere (circa 450 vertenze), i debiti di bilancio in essere, i debiti fuori bilancio a firma Settore Avvocatura (riferita a sentenze passate in giudicato) nonché i debiti fuori bilancio non pagati (ancorchè anche riconosciuti dai Consigli Comunali pregressi) e quelli ad esempio verso Gori per fornitura acqua Uffici pubblici, Scuole, oppure le somme dovute all’Azienda Speciale “Pagani Ambiente” per servizi extra contrato resi e mai pagati, etc). La Massa Attiva di € 7.080.079,26, secondo l’ex consulente, è monca di 50 milioni di euro, riferiti a ruoli Tari 2007/2019 non riscossi, Imu, Ici, Cosap, Icp, canoni di locazione non riscossi, canoni di concessione mobiliare, canoni di illuminazione votiva, rimborso quote mutui, oneri di urbanizzazione, recupero sentenze danni erariali, recupero sanzioni codice della strada.
Bonaduce esprime dubbi sul fondo cassa al 31.12.2019, come sottolineato dalla delibera in questione, pari ad € 7.080.079,26, importo considerato a “copertura” della Massa Attiva determinata. Un fondo gravato da vincoli di destinazione per oltre 5 milioni di euro, tra loculi cimiteriali, opere sisma del 1980, ed altri finanziamenti. L’ex consulente politico della scorsa amministrazione evidenzia perplessità sulle spese della gestione liquidatoria e sulla Massa Attiva priva delle entrate Tari che ammontano a circa 39 milioni di euro. In sostanza, il quadro della Massa Attiva e Passiva risulterebbe “monco di poste attive e passive che se considerate , come è obbligatorio fare, stravolgono il dettaglio ed i risultati finali di esso”. Bonaduce solleva, inoltre, la questione Ufficio di supporto dei liquidatori, “costituito da soggetti interni all’Ente (di fatto)”, una scelta che “non è stata certamente lungimirante e, soprattutto, brillante e comprensibile”. Il documento inviato al ministero dell’Interno è molto dettagliato e secondo l’esperto in Management e consulting P.A la delibera in oggetto e l’operato sulla liquidazione andrebbero completamente rivisti.
gc