“Chiediamo, a chi di competenza, l’urgenza di un intervento volto a risolvere il problema del marciapiede prima che si verifichi un incidente”.
A denunciare una situazione di disagio e pericolo che si protrae ormai da ben 8 mesi sono i cittadini di via Nazionale, dove sono stati rimossi 15 metri di marciapiede pubblico a seguito di alcuni lavori svolti privatamente su un’area attigua, costringendo gli stessi a percorrere un pezzo di strada nella corsia delle auto in circolazione a discapito della propria incolumità. “La nostra sicurezza non può essere sottovalutata” continuano a tuonare i cittadini “soprattutto a fronte delle tante richieste di intervento”. Non è la prima volta, infatti, che parte il grido d’allarme per la minaccia rappresentata anche dalla forte velocità con cui i veicoli circolano, in particolar modo di notte, quando via Nazionale viene scambiata spesso e volentieri per un circuito di Formula Uno. Tutto ha inizio a marzo 2020, quando la ditta assunta dal proprietario di due esercizi commerciali presenti in zona per svolgere alcuni lavori prima demolisce il marciapiede e poi lascia il cantiere senza ripristinarlo. Secondo gli atti depositati in comune, si evince che l’amministrazione ha autorizzato (in tempi record) il privato ad intervenire sul rialzo riservato ai pedoni poiché quest’ultimo lamentava problematicità legate al ristagno di acque piovane.
Problematicità che gli abitanti del posto dichiarano, invece, di non aver mai riscontrato e di “non aver, anzi, mai neanche visto una pozzanghera su quel marciapiede”. Tant’è che sostengono non esista alcuna perizia, un rilievo fotografico o altro allegato alla documentazione presentata che testimoni la necessità di far defluire l’acqua piovana né tantomeno i danni provocati da quest’ultima. La situazione sta diventando insostenibile per chi percorre via Nazionale a piedi, soprattutto per chi si sposta con passeggini o sedie a rotelle. I cittadini più volte si sono rivolti alle autorità in questi lunghi 8 mesi, chiedendo prima il ripristino del marciapiede e poi invocando un intervento per la messa in sicurezza della carreggiata con barriere, paletti o quant’altro (di cui si sarebbero anche accollati le spese) ma invano. “Siamo molto preoccupati”, non smettono di ripetere, “Perfino il piano regolatore chiarisce che l’assenza di marciapiede è qualificata come criticità eppure chi dovrebbe intervenire fa orecchie da mercante”.
E.G.