Ieri la proclamazione degli eletti in consiglio
Ieri mattina, presso l’aula consiliare Marcello Torre, è stato proclamato il consiglio comunale. I primi ad essere stati proclamati i consiglieri di maggioranza, poi quelli di opposizione. Il sindaco Raffaele Maria De Prisco ha augurato un buon lavoro ad entrambi gli schieramenti ed ha annunciato che per la prima seduta sarà varata anche la Giunta. La politica, torna, dopo il commissariamento, ad esercitare la democrazia nelle istituzioni, lasciandosi alle spalle un periodo davvero buio. A sedere tra i banchi della maggioranza, Gerardo Palladino, Salvatore Visconti, Raffaele La Femina, Michele Bottone, Maria Rosaria Burgio, Gaetano Cesarano, Alfonso Cosentino, Manzo Maria, Anna Maresca, Davide Nitto, Gaetano Stanzione, Rita Greco, Elisabetta Buccino, Pietro Sessa e Bartolo Picaro. Mentre per la minoranza, occuperanno gli scranni dell’opposizione, Enza Fezza, Vincenzo Calce, Aldo Cascone, Vincenzo Violante, Fabio Petrelli, Vincenzo D’Amato , Umberto De Martino, Mirko Rinaldo ed Annarosa Sessa.
È già partito il toto assessori, compresa la nomina del futuro presidente del consiglio comunale. L’esecutivo avrà, comunque, un vicesindaco dell’area civica che ha raccolto più voti, questo già stabilito in accordo col sindaco. Quindi, su questo fronte, non dovrebbero esserci delle sorprese. Visto il dissesto finanziario e l’aspetto economico in cui versa l’ente, ad occupare la poltrona del Bilancio, potrebbe andarci una persona esperta di contabilità e delle dinamiche interne di Palazzo San Carlo. Diverso il discorso sulle Politiche sociali. Qui é l’area di sinistra che potrebbe vantare lo scranno. Qualche nome è trapelato, ma il sindaco sta cercando di blindare il più possibile la sua squadra. Per quanto riguarda la presidenza del consiglio comunale, circola già da alcuni giorni, il nome di Davide Nitto. Ruoli importanti potrebbero averli Pietro Sessa, Rita Greco, Luna Ferraioli, Gerardo Palladino, Raffaele La Femina e Gaetano Stanzione. Ovviamente, al momento, il tutto rimane in stretto riserbo.
Giuseppe Colamonaco