Il Governatore spiega il perché delle misure drastiche adottate ieri e ne annuncia altre più severe. Intanto negli ospedali solo ricoveri per urgenza vista la necessità continua e in aumento di trovare posti letto
Con 1.261 nuovi contagi al giorno, dato di oggi, occorreranno almeno altri 30-35 posti letto in ospedale, 900-100 in un mese: la Regione Campania si sta attrezzando ma mancano i medici e nessuno vuole andare a lavorare in ambito Covid, tant’è che i bando vanno deserti. E’ questo uno dei punti più drammatici toccati dal Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in un suo video su Facebook. La Regione già ha chiesto di aiuto al Governo che ha mandato già 17 camici bianchi altri ne arriveranno come sono arrivati anche 100 su 200 ventilatori per le terapie semintensive e una prima fornitura di quelli per le intensive. «Dobbiamo garantire la disponibilità dei posti letto. Non è facile, già oggi siamo costretti a eliminare tutta una serie di attività secondarie. Da oggi in poi noi garantiremo solo gli interventi salva vita per le emergenze estreme. Ovviamente rimane e viene potenziata la rete dei punti nascita. Tutto quello che può essere rinviato sarà rinviato, altrimenti non ce la faremo ad avere i posti letto disponibili».
LE LIMITAZIONI
Sono questi i numeri che, ha spiegato il Governatore Vincenzo De Luca, lo hanno indotto ad adottare i provvedimenti di chiusura delle scuole, limitazioni ad alcune attività commerciali, lo sto alle feste e le cerimonie di qualsiasi genere. «Siamo come in un tempo di guerra ed io, tra decidere e salvare le persone e non decidere, scelgo di decidere, assumendone le responsabilità, dopo aver consultato tutti gli esperti», ha tuonato De Luca. In occasione di fine ottobre, la limitazione per bar, ristorate e altre attività sarà alle 22 e sarà vietata la circolazione notturna, per scongiurare i pericoli degli assembramenti causati dalla “cafonata americana” della festa di Halloween. «Il 90% dei campani si comporta in modo rispettoso delle misure anti Covid, ma per colpa del 10% di irresponsabili stiamo pagando tutto questo», ha denunciato De Luca che ricorda come nei giorni scorsi, ad esempio, ha concesso di celebrare i matrimoni a patto che fossero comunicati i responsabili di sala e di cucina dei locali dove si tenevano i banchetti e fossero rispettate le misure anti contagio, ma che pochissimi lo hanno fatto. Insomma, per colpa di chi fa il furbo, la maggior parte deve pagare lo scotto di decisioni drastiche. «Basterebbe – ha sottolineato il presidente della Regione – che tutti avessero indossato la mascherina per ridurre del 90% dei contagi, non creare assembramenti e altre occasione di diffusione della malattia, e invece niente da fare. Come lo dobbiamo dire? Di fronte a queste irresponsabilità, per evitare di dover prendere decisioni ancora più dolorose nelle prossime settimane, dobbiamo fermare la Movida, chiudere le scuole e adottare tutte le misure prese in queste ore e altre quelle che dovranno essere adottate».
LE MISURE GIÀ ADOTTATE
Il Governatore ha ricordato che grazie alle sue iniziative in Campania c’è un numero di morti molto più basso che in altre regioni (circa un quinto del Veneto e un decimo della Lombardia). «Finora abbiamo adottato decisioni che poi hanno anticipato quello che poi fatto il Governo». E sui tamponi ha specificato: «La media in Italia dei test al personale docente è del 60%, in Campania del 90%. Abbiamo fatto screening mirati a quelli che hanno avuto contatti con i positivi. Questo significa che il numero dei contagiati aumenta perché non fai test generalizzati. Con il nostro sistema scopriamo subito più positivi, da qui gli alti numeri, ma alla fine limiteremo il numero di contagiati». Sul vaccino antinfluenzale, il presidente della Giunta regionale ha detto: «Abbiamo acquistato i vaccini ad aprile scorso e siamo stati i primi in Italia a iniziare la vaccinazione antinfluenzale. Al 15 ottobre abbiamo già coperto il 20% della popolazione a rischio». Ha ricordato, inoltre, le croniche difficoltà della sanità campana: «Il lavoro che facciamo in Campania è ancor più duro perché abbiamo 16mila dipendenti in meno anche rispetto a regioni più piccole. Abbiamo 300milioni di euro in meno dallo Stato. Abbiamo il minor numero di terapie intensive per colpi della gestione degli ultimi decenni». Per aiutare gli operatori economici, in preparazione un nuovo piano di aiuti da parte della Regione e già interessato il Governo.