È stato sentito dagli investigatori l’uomo che avrebbe confermato di aver avuto una relazione con Margherita Galasso in un arco di tempo compatibile con l’inizio della gravidanza
In quel periodo, come confermato anche da altri testimoni interrogati da carabinieri e sostituto procuratore, Margherita Galasso e suo marito avevano interrotto la convivenza, la donna in quel periodo avrebbe riferito di volersi separare dal marito che in quei mesi non viveva più con lei. Poi a gennaio il ritorno a casa di Massimo Tufano ed il tentativo dei due di riprendere la vita coniugale. Tuttavia, come riferito dallo stesso marito durante l’interrogatorio, i due avrebbero vissuto da separati in casa, tanto che Tufano non si sarebbe mai accorto della gravidanza della donna. Sarà il test del DNA a fugare ogni dubbio sulla paternità della piccola, test già predisposto all’atto dell’autopsia venerdì scorso, mentre si attendono i rilievi tecnico-scientifici dei Ris, gli unici a questo punto delle indagini, a poter chiarire tanti dubbi circa la dinamica ed i ruoli avuti da Margherita Galasso e da Massimo Tufano, scarcerato sabato scorso per mancanza di gravi indizi di colpevolezza. La versione dei fatti fornita dal pubblicitario 47enne è risultata compatibile con gli elementi indiziari raccolti, anche se sono in molti a non credere alla sua estraneità ai fatti. Molti dubbi potranno essere chiariti proprio dai Ris, attesi tra qualche giorno a Roccapiemonte, nell’appartamento di via Roma 234, dove si è consumata la terribile tragedia che ha scosso l’Italia intera e che ha portato alla morte della neonata, chiamata poi Maria, ritrovata priva di vita e con una vistosa ferita alla testa la sera del 2 settembre scorso sotto una siepe che costeggia il parco residenziale da un residente andato a prendere l’auto in garage.
Gli uomini del reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri torneranno sui luoghi del delitto per trovare delle prove che aiutino a risolvere quello che ha tutti i contorni del giallo, nonostante gli inquirenti, il sostituto procuratore Roberto Lenza e il maggiore Alessandro Cisternino, abbiano impiegato davvero pochissimo tempo, una volta giunti sul luogo del ritrovamento, per arrivare ai coniugi Tufano. Domani mattina i legali di Margherita Galasso, Giovanna Ventre e Stefano Della Corte, saranno al penitenziario di Salerno dove incontreranno la donna, chiusa nel suo mutismo a causa del forte stato di choc nel quale è piombata. “Al momento ci preoccupiamo solo dello stato di salute della nostra assistita” – questo quanto affermato dai due legali. E mentre gli inquirenti continuano a scavare nella vita della coppia, alcuni vicini rompono il silenzio. “Non ci siamo mai voltati dall’altra parte, Margherita era una ragazza dolce e affabile, pareva avesse risolto i suoi problemi di salute, anzi stava benissimo,non dava alcun segno di squilibrio. Fu proprio lei a consigliare uno specialista perché si era accorta di un problema di depressione di una conoscente. Abbiamo continuato per mesi a chiedere di lei al marito, volevamo sapere come stesse, come mai non usciva più di casa, neanche al balcone si affacciava più, dove era solita fumare una sigaretta, non siamo più riusciti a vederla né a parlarle. Anche il suo telefono era muto. Poi è subentrato il lockdown, la pandemia e tutto il resto. Ad inizio estate, quando la situazione è andata normalizzandosi, ogni volta che incontravamo Tufano abbiamo provato a chiedere informazioni di Margherita, e soprattutto se avesse bisogno di aiuto. Insomma eravamo preoccupati per lei, ma il marito ci ha sempre tranquillizzati, invitandoci con garbo a farci i fatti nostri. Non immaginavamo neanche lontanamente che potesse essere incinta e men che meno che lui non ne fosse a conoscenza, in fondo vivevano insieme”. Queste alcune delle dichiarazioni rese da vicini e conoscenti di Margherita Galasso, la casalinga 42enne di Roccapiemonte accusata dell’omicidio della figlioletta, venuta alla luce presumibilmente nel bagno di casa tra il 31 agosto ed il 2 settembre scorsi.
L. T.