Roccapiemonte, la mamma della piccola Maria lascia il carcere e va in clinica

Ora si attende l’esito della seconda perizia

Margherita Galasso non può sopportare il regime carcerario, così la donna, accusata di omicidio, è stata trasferita in clinica a Villa Chiarugi di Nocera Inferiore. La decisione è giunta dopo essere stata sottoposta a visita psichiatrica. Come già scritto dalla nostra testata, la mamma della neonata Maria, era stata rinchiusa in cella sotto sorveglianza continua. La donna, viste le varie patologie psicologiche pregresse, in verità è stata sottoposta non ad una, ma a ben due visite psichiatriche: una atta a stabilire la permanenza in regime carcerario e l’altra disposta dal sostituto procuratore Roberto Lenza per appurare la capacità di intendere e volere.

Antonio Zarrillo, uno degli psichiatri più noti della provincia di Salerno, direttore dell’Unità operativa di Salute Mentale di Salerno, autore di diversi studi, ha ricevuto l’incarico della seconda perizia, dalla procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Lo psichiatra dovrà stabilire se la 42enne é capace di intendere e volere.

iscriviti-al-nostro-canale-telegram-rtaliveIn tal caso, bisognerà comprendere come abbia potuto portare avanti da sola la gravidanza, partorire e disfarsi della piccola, tutto senza avere un aiuto, senza che nessuno sapesse nulla. Se è capace di intendere e di volere, ovviamente, il quadro cambia. La perizia è in corso e aggiungerà sicuramente un altro tassello alla vicenda. Tufano, marito di Galasso, fermato e poi liberato per assenza di gravi indizi, ha prospettato che la moglie potrebbe aver partorito la sera del 31 agosto, vista l’abbondante perdita di sangue che avrebbe avuto in quel momento.

Se fosse vero questo dato, il corpo della neonata sarebbe stato nascosto non si da chi e poi lanciato successivamente dal balcone. Nascosto perché Tufano dice che sotto la siepe la mattina del 2 settembre non c’era nulla e un condomino afferma lo stesso alle 15,20 successive. Non è facile immaginare gravidanza, parto e corpicino nascosti senza aiuto esterno. Se poi, la neonata è nata il due settembre, vissuta un’ora – un’ora e mezza e poi uccisa poco prima del suo ritrovamento, allora potrebbe cambierebbe lo scenario diventando più pesante per gli indagati. Le indagini, quindi, continuano, e il pm sta applicando il noto “Metodo Lenza”.
Giuseppe Colamonaco

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