Domenica con acqua alta sembrava Venezia
I residenti di via Cesarano continuano a protestare, la vivibilità del luogo diventa sempre più critica. Non bastano le lunghe code di automobili alla chiusura del passaggio a livello, oppure, la sosta selvaggia che spesso impedisce l’accesso alle abitazioni, ma anche l’allagamento di domenica scorsa, a rendere più difficile, come detto, la vivibilità della zona. La pioggia intensa, nel giro di pochi minuti, ha trasformato la strada che congiunge la Basilica di Sant’Alfonso con la statale, in una laguna, tanto da farla diventare una piccola Venezia. È questo lo spettacolo a cui hanno assistito i residenti, impossibilitati a muoversi, bloccati nelle proprie case. Per non parlare dei mezzi di soccorso, soprattutto ambulanze, che non avrebbero avuto facile accesso, in una strada dove abitano molti anziani e persone con gravi patologie.
La questione, pioggia o non pioggia, è sempre tragica. Col bello o cattivo tempo, via Cesarano, subisce comunque un forte impatto ambientale, una questione annosa che ha radici lontane e che nessuna amministrazione è riuscita a risolvere. Gli allagamenti, al di là di domenica, che ha registrato un evento eccezionale, avvengono anche con intensità di pioggia ridotte. La situazione resta altamente critica. Tutti ne sono a conoscenza ed anche Palazzo San Carlo. Purtroppo, di provvedimenti, mirati e risolutivi, nemmeno l’ombra. Il 4 ed il 5 ottobre ci sarà il turno di ballottaggio tra Lello De Prisco ed Enza Fezza, un turno che decreterà il nuovo sindaco di Pagani. Ecco, l’uno o l’altra, si troveranno ad affrontare criticità simili, e non solo in via Cesarano. A loro, dunque, il compito di amministrare situazioni del genere e di porre finalmente un rimedio definitivo. Il nuovo sindaco renda vivibili zone del genere, situazioni annose, che non possono ormai più essere sopportate.
Giuseppe Colamonaco