L’ordinanza sindacale ne sospende solo uno, vittoria parziale dei residenti
È il caso di dire che le tante proteste dei residenti sono state in parte disattese. Un impianto di biogas sembrerebbe funzionare regolarmente e dei due presenti a Sarno, solo uno è fermo, con attività sospesa tramite ordinanza sindacale. Una scelta non condivisa dai cittadini della zona che, nonostante il provvedimento sospensivo del sindaco, subiscono ancora disagi dall’impianto funzionante. Le prescrizioni date all’impianto sospeso le potevano dare tranquillamente anche per il secondo. Infatti una delle prescrizioni è l’invito a coprire una delle vasche di raccolta, perchè a questo punto non fare la stessa cosa con l’altra? La questione è stata posta dal consigliere comunale di minoranza, Giovanni Montoro: “L’ordinanza sindacale di sospensione dell’attività di biogas riguarda uno degli impianti e non entrambi. Su richiesta di molti cittadini di Foce, ho richiesto agli uffici del Comune di Sarno e ad alcuni amministratori in carica, una verifica puntuale e azioni amministrative su entrambi gli impianti per il rispetto delle prescrizioni autorizzative. È strano che nelle premesse dell’ordinanza sindacale siano riportati e citati entrambi gli impianti e l’ordinanza riguardi esclusivamente uno solo degli impianti”. La sospensione, resa pubblica dallo stesso primo cittadino, è nei fatti parziale, poiché in zona continuano ad esserci dei camion che scaricano in uno dei due impianti. In effetti, il cattivo odore non ha mai abbandonato l’area.
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La vicenda sta assumendo contorni ancora ombrosi ed è oggetto di critiche da più parti, nonostante qualcosa si sia mosso. “Per anni, ho chiesto che il sindaco di Sarno esercitasse i poteri eccezionali previsti dall’ordinanza sindacale – ha sottolineato Montoro – al fine si rimuovere pericoli immediati e difendere la salute dei cittadini tutelata dalla Costituzione Italiana. L’emissione dell’impianto di biogas stanno distruggendo la vita di centinaia di persone sotto gli occhi delle istituzioni spesso assenti. L’ultima mia richiesta di intervento, attraverso una specifica ordinanza sindacale, è datata 10 agosto. Ringrazio tutti i cittadini e i comitati che non si sono mai fermati nel difendere i propri diritti soprattutto in questi giorni. Solo grazie a loro si è arrivato a tutto questo. Ringrazio, con un pizzico di compiacimento, anche coloro (esperti di turno, falsi attivisti e fiancheggiatori) che nel corso di questi anni non mi hanno mai ascoltato eccependo che lo strumento dell’ordinanza sindacale non fosse una strada possibile è percorribile sul piano giuridico. La sospensione dell’impianto è temporanea, il nostro impegno sarà costante sempre”. In una recente riunione, fatta ieri, gli abitanti della zona e non solo, hanno deciso di formare un comitato per chiedere la chiusura dell’impianto e che “la politica locale – fanno sapere – la smetta con questa presa in giro del fare senza mai raggiungere risultato. Per questo si chiede a tutti i cittadini di Sarno di unirsi in questa causa non politica ma di salute e di vita”.
Giuseppe Colamonaco