Nocera Inferiore, una nuova stazione ferroviaria sulla linea Monte Vesuvio

L’Agro nocerino tagliato fuori dai collegamenti a grandi distanze

L’attuale collegamento ferroviario con Salerno e Napoli non fa fronte a tutte le esigenze dei pendolari. La storica stazione di piazza Trieste e Trento, ormai diventata di fatto uno scalo della metropolitana di Napoli, non offre più i servizi di un tempo sulle grandi distanze. Basti pensare che nemmeno Roma e Cosenza sono raggiungibili da Nocera Inferiore ed anche i treni per Formia sono scomparsi. Un declino avvenuto nel corso di pochi anni e che, nonostante gli appelli dei vari comitati civici alla politica locale e regionale, ha continuato inesorabilmente. Oggi ci ritroviamo una stazione tirata a lucido dagli ultimi lavori effettuati, ma che in pratica funziona solo come una metropolitana. Un vero e proprio declassamento: l’ennesima mortificazione per Nocera e l’Agro nocerino – sarnese. Il Comune capofila dell’Agro non può essere tagliato fuori dai grandi collegamenti, c’è bisogno che si riappropri della centralità di un tempo, in particolare per i trasporti su strada ferrata. Ma quale sarebbe la soluzione al problema?

In verità, è sotto gli occhi di tutti, si tratterebbe di costruire una nuova stazione sulla linea ad Alta Capacità, quella della Monte Vesuvio per intenderci. Le aree proposte ci sarebbero pure, come il tratto che attraversa la zona di San Mauro a Nocera Inferiore, oppure, quello della starza a Nocera Superiore. In entrambi i casi, Nocera recupererebbe nuovamente titolarità riguardo al trasporto ferroviario su grandi distanze. Purtroppo, la politica a vari livelli resta cieca rispetto a queste dinamiche e, a parte qualche proposta simile avanzata nelle scorse campagne elettorali, nulla si è fatto e nemmeno proposto ufficialmente. La vicenda dovrebbe invece interessare di più le comunità locali, in particolare i sindaci del comprensorio. Eppure, un servizio ferroviario efficiente, su breve e lunghe distanze, non può che migliorare l’ambiente ed essere da deterrente all’uso del trasporto su gomma, specie all’utilizzo dell’auto privata.

Giuseppe Colamonaco

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