Mercato ortofrutticolo, il tribunale boccia il ricorso del commissario prefettizio e condanna il Comune di Pagani

Palazzo San Carlo in dissesto finanziario, dovrà pagare tra primo e secondo grado oltre 6mila euro

Il Tribunale di Nocera Inferiore ha condannato il Comune di Pagani al pagamento delle spese di lite nei confronti del Mercato ortofrutticolo di Pagani-Nocera. Palazzo San Carlo soccombe in giudizio, dopo aver presentato ricorso per la palazzina destinata all’Asilo nido, rimettendoci anche 3mila euro.Il caso parte da lontano, quando l’amministrazione Gambino, eletta lo scorso anno, presenta un progetto per la realizzazione di un Asilo nido nella palazzina antistante il mercato ortofrutticolo. L’allora vicesindaco e assessore Anna Rosa Sessa propone l’allestimento  di una struttura, attraverso la ristrutturazione dell’ex sede della tv Quarto Canale, di un Asilo nido comunale. Ne nasce con il commissario liquidatore del mercato, Mirko Apa, una querelle infinita, fatta di ordinanze di sgombero (intimata al consorzio mercatale) e di ricorsi. L’Ente comunale, che aveva presentato ricorso in primo grado, vede quindi rigettatto il ricorso in appello dal Tribunale di Nocera Inferiore, riunitosi in composizione collegiale. Il Comune di Pagani dopo aver pagato le spese del primo grado, di 3mila euro, dovrà aggiungere gli altri 3mila dell’appello, oltre il rimborso per spese forfettarie al 15%, Iva e Cpa.

Secondo i giudici non è possibile da parte degli uffici comunali cambiare la destinazione d’uso per realizzare un Asilo nido, poiché una legge regionale stabilisce un vincolo di destinazione originaria. Infatti, nell’ordinanza del tribunale, si legge: “Lo stesso Decreto Dirigenziale della Giunta Regionale della Campania n. 80 del 28.4.2016, richiamando il disposto dell’art. 4 della Legge Regionale della Regione Campania n. 16 del 1988, puntualizza che i beni trasferiti dovevano essere qualificati come patrimonio indisponibile dell’Ente Pubblico proprietario e dovevano conservare il vincolo di destinazione pubblica originaria”. Inoltre, anche sul finanziamento perso dal Comune, i giudici hanno sottolineato: “Pertanto, pur dovendosi riconoscere che i locali oggetto sono di proprietà del Comune di Pagani, deve ritenersi che la domanda di rilascio finalizzata allo scopo di realizzare un asilo nido nella palazzina facente parte dell’area mercatale non sia fondata considerato che allo stato parte reclamante non risulta legittimata a destinare i locali alla realizzazione dell’asilo nido e che, quindi, le esigenze di celerità collegate alla rendicontazione delle opere per mantenere il finanziamento vengono meno”. Infine, “l’aggiudicazione dell’appalto relativo ai lavori di ristrutturazione del progetto dell’asilo nido, per come documentata, ha carattere provvisorio con conseguente impossibilità di ravvisare allo stato ipotetiche pretese risarcitorie per lucro cessante da parte della impresa appaltatrice nei confronti del Comune di Pagani”. Il presidente del collegio giudicante,  Angelo De Angelis, il giudice relatore Enza Feracchio ed il giudice Pasquale Vella, hanno ritenuto infondato il ricorso, rigettandolo. In sostanza, Palazzo San Carlo, sulla realizzazione dell’Asilo nido comunale, ha subito due condanne, con migliaia di euro da pagare. All’Ente, ora, per far valere il proprio punto di vista non resta che la Cassazione.

Giuseppe Colamonaco

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