18 liste e 5 candidati sindaci. Coalizioni quasi tutte eterogenee, manca all’appello il Movimento cinque stelle
È iniziata ufficialmente la campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre. Pagani, dopo l’arrivo di 7 commissari a Palazzo San Carlo, un vero un record, cercherà con il prossimo sindaco di ritornare ad una normalità amministrativa. L’anno “oscuro”, che ha visto la città di Sant’Alfonso cadere nel baratro, dovrà essere assolutamente accantonato. Chiunque salirà a Palazzo San Carlo dovrà fare i conti con molte criticità, dal dissesto finanziario alla carenza di organico, sino alla precaria riscossione dei tributi. Una patata bollente che metterà a dura prova la futura amministrazione. Ieri mattina, i primi a consegnare le liste, presso gli uffici comunali di via Pittoni, sono stati gli uomini della coalizione Calce. C’erano tutti i candidati sindaco, tranne l’avvocato Raffaele Maria De Prisco, assente per un piccolo imprevisto di salute, cosa comunque superabile. I cinque candidati sindaci sono intervenuti sulla web tv RTAlive, che ha trasmesso in diretta le prime parole di questa campagna elettorale. Il clima è sembrato sereno e gli animi distesi, dopo un intero mese di trattative e colpi di scena.
Ma una voce fuori dal coro c’è stata: quella del candidato sindaco Vincenzo Paolillo di Grande Pagani. L’imprenditore ha sollevato il tema voto di scambio e la speranza che in questa tornata elettorale vengano evitati mezzi non proprio leciti per accaparrarsi il voto. Non ha usato mezze parole Paolillo: “Chiudete i patronati, basta con i pacchi dono, chiudete gli sportelli Inps. Auguro un in bocca al lupo a tutti i candidati sindaco, ma spero che non ci siano certe situazioni, ricordo che esiste una legge sul voto di scambio”. I dettagli dell’intervento di Paolillo sono stati trasmessi ieri su RTAlive. Il leader di Grande Pagani non ha fatto riferimenti specifici, ma ha voluto sottolineare un modus operandi, per “raccattare” voti, probabilmente consolidato. Inizia così, una campagna elettorale, già con toni polemici e con alcune ombre sui consensi.
Giuseppe Colamonaco