Si professa vicinanza ai commercianti, ma si bocciano emendamenti sulla riduzione delle tariffe
L’opposizione non ritiene adeguata la vicinanza dell’amministrazione comunale a commercianti e cittadini, in particolare per la Tari e l’Imu. Teresa Formisano, consigliere comunale di Forza Italia, sottolinea il disagio e bacchetta la maggioranza: “Il Consiglio comunale di ieri ha fatto emergere ancora una volta tutta l’incoerenza di questa amministrazione che se da un lato propone atti di indirizzo sul commercio, senza nessuna copertura finanziaria, concordati con una parte dell’opposizione e che io, pur non essendo d’accordo su una serie di temi, ho appoggiato solo per la volontà di rivedere questa Città viva dal punto di vista economico e sociale, dall’altro boccia emendamenti importanti proprio per il settore, nascondendosi dietro a incomprensibili pareri tecnici. In particolare, avevo chiesto di inserire nella delibera sulla Tari che in caso di eventi straordinari e a chiusure delle attività commerciali per motivi di ordine pubblico, a seguito di ordinanze comunali e regionali per un periodo superiore ad un mese, si prevedesse la riduzione della tariffa alle attività interessate in proporzione al periodo di chiusura. Evidentemente la pandemia e l’emergenza sanitaria non hanno insegnato nulla.
Ancora leggiamo sui volti di tanti imprenditori, commercianti, artigiani la disperazione di chi avrebbe voluto un maggiore supporto di questa amministrazione, una maggiore vicinanza e comprensione per il difficile momento socio-economico che in tanti, tantissimi stavano vivendo. Quando si parla di TARI, si discute di un servizio che ad oggi, nella nostra Città non è garantito, un servizio che è o meglio dovrebbe essere un diritto. Mi stupisce come si professi una certa vicinanza ai commercianti e poi si boccino emendamenti di questo tipo”. Le tasse comunali, proprio a causa della pandemia, sono diventate un fardello per molte famiglie ed anche l’Imu é tra queste. “Sull’Imu, – spiega la consigliera – ritengo che si stia facendo attività vessatoria nei confronti delle famiglie. Non si è mai verificato nel Comune di Scafati che questa imposta fosse fatta pagare anche su una abitazione data in comodato d’uso ai figli. Anche perché sono immobili sui quali i proprietari non possono mettere in campo attività speculative e che nella sostanza sono delle vere e proprie prime case per i figli che vi abitano senza alcun aggiramento della norma”