L’intervento della procura di Nocera Inferiore e della guardia di finanza della prima compagnia di Salerno hanno eseguito il provvedimento a imprenditori della distribuzione dei generi alimentari. Tre imprenditori di Nocera Superiore all’obbligo di dimora fuori dalla Campania e di esercitare imprese commerciali, quest’ultima misura anche per due altri indagati, uno sempre di Nocera Superiore e un’ucraina
Le indagini condotte dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza, agli ordini del luogotenente Pietro Citro presso la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore e dalla prima compagnia della Guardia di Finanza di Salerno, coordinate dal sostituto procuratore Angelo Rubano, hanno accertato la commissione di reati fallimentari e tributari da parte di imprenditori dell’Agro nocerino sarnese attivi nella distribuzione di generi alimentari e prodotti per la casa, con la compiacenza di due prestanome, la 59enne badante ucraina Lilija Kalyuzhna e il 47enne Salvatore Deca di Nocera Superiore. Nel corso delle indagini – culminante con l’esecuzione dell’ordinanza cautelare emessa dal Gip Giovanni Pipola – con l’applicazione di misure cautelari personali e reali, si riscontrava che il 53enne Giammarco Carusone, la 52enne moglie Loredana Siani, il 30enne figlio Carmine Carusone e Deca, tutti di Nocera Superiore, e Kalyuzhna, amministratori di fatto e di diritto della Fa.pa. Trade srl, fallita nel 2018, attuavano una serie di condotte delittuose che comportavano il dissesto economico-patrimoniale della srl fino a determinarne il fallimento. In particolare, gli amministratori di fatto della società scissa, i due Carusone e la Siani, già in gravi difficoltà, effettuavano un’operazione di scissione parziale trasferendo tutto il cospicuo patrimonio immobiliare ad una società di nuova costituzione avente la medesima compagine sociale.
Difatti, nel momento in cui veniva operata la scissione, la società era amministrata da Giammarco Carusone, mentre il capitale sociale era distribuito tra la moglie e il figlio le cui quote erano, in percentuale, pari a quelle detenute nella società beneficiaria, amministrata da Duca. La complessa strategia criminosa degli indagati, attuata anche attraverso la sottrazione delle scritture contabili, culminava con la cancellazione della società dal Registro delle Imprese ed il contestuale trasferimento della sede legale all’estero della società che, gravemente impoverita della sua consistenza patrimoniale, andava incontro alla decozione e al fallimento. Gli elementi raccolti durante le indagini hanno comprovato anche il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Sulla base delle risultanze investigative, la Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto l’emissione di detta ordinanza cautelare con la quale sono state applicate misure coercitive (divieto di dimora nella Regione Campania) ed interdittive (divieto di esercitare imprese commerciali e di ricoprire cariche sociali fino ad 1 anno) agli indagati, nonché disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, sia in forma diretta che per equivalente, di un fabbricato industriale e di un locale commerciale e della somma complessiva di 4.911.389,33 euro pari all’esposizione debitoria nei confronti dell’Erario.