Nella squadra chirurgica il figlio del luminare Antonio Toro
Il team della Clinica Ortopedica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Luigi Vanvitelli” ha eseguito un raro trapianto di emipiatto tibiale da cadavere, con ricostruzione plastica dell’arto, evitando l’impianto della protesi. Tra i medici protagonisti dell’intervento, il salernitano Giuseppe Toro, figlio d’arte. Intorno al tavolo operatorio hanno lavorato, inoltre, i dottori Adriano Braile, Annalisa De Cicco, Giovanni Landi, della Clinica Ortopedica “Luigi Vanvitelli” (guidata dal professore Alfredo Schiavone Panni), l’anestesista Ciro Mattiello. Una equipe multidisciplinare che é intervenuta su un paziente campano di 33 anni, vittima di un incidente, che presentava una frattura mal consolidata. L’incidente, avvenuto nel 2018, aveva causato una frattura da infossamento dell’emipiatto tibiale esterno. Il forte trauma aveva imposto un primo intervento di riduzione e sintesi con viti generando però “una artrosi secondaria post-traumatica dell’emipiatto tibiale con grave limitazione funzionale e deformità in valgo del ginocchio”.
“La nostra proposta chirurgica, accettata dal paziente, è stata quella di effettuare un trapianto osteocondrale dell’ intero emipiatto tibiale, comprensivo di menisco, da donatore cadavere”, spiega il Direttore della Clinica Ortopedica del Policlinico, il professore Alfredo Schiavone Panni, e aggiunge: “Dopo un accurato planning pre-operatorio, necessario per la corretta scelta di tutte le fasi chirurgiche, l’intervento ha previsto la rimozione dei vecchi mezzi di sintesi, la resezione dell’emipiatto tibiale originario e l’impianto del trapianto opportunamente preparato e conformato secondo il morfotipo del paziente ricevente. Con questo intervento ci si propone di escludere il ricorso alla sostituzione protesica, prediligendo approcci di chirurgia rigenerativa in pazienti giovani”. “Mi congratulo con tutto il team della Clinica Ortopedica del Policlinico Vanvitelli per il non consueto e innovativo intervento”, esordisce Antonio Giordano, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Luigi Vanvitelli” e continua. “Un approccio medico che predilige la miglior qualità di vita possibile per il paziente coniugandola con tecniche moderne e innovative”.
Redazione