Pagani. Rita Greco: “Gambino scrive a Mattarella? Gli rispondo io”

D’Onofrio: “Spero che Mattarella accolga lo sfogo di Alberico”

La lettera del consigliere regionale Alberico Gambino al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non è passata inosservata. Infatti, non sono mancati pareri favorevoli e contrari. Tra questi, quello di Massimo D’Onofrio e Rita Greco. L’ex capogruppo di Fratelli d’Italia ha espresso un giudizio molto positivo, confermando le ragioni dell’ex sindaco di Pagani. “Caro Alberico Gambino, – ha scritto D’Onofrio – mi auguro che Mattarella abbia spessore e coraggio per accogliere il tuo sfogo. Sai come la penso, sei stato vittima di un gravissimo errore giudiziario per il quale nessuno pagherà mai. Sei stato e sei uno degli amministratori più onesti e perbene d’Italia e la gente appena ha potuto ti ha dimostrato fiducia e stima, l’unico tribunale che non ha esitato mai ad assolverti perché ti conosceva bene è quello del popolo. Con la stessa franchezza devo dirti,e spero di sbagliarmi,che in italia non esiste classe politica in grado di difendere con onore e dignità un “collega”, anzi. La politica è debole e succube di una magistratura politicizzata e corrotta che, fortunatamente, non mina del tutto il prestigio e l’autorevolezza della stragrande maggioranza di giudici seri e professionali che garantiscono rispetto della Costituzione e dei diritti civili”.

Diverso, invece, il parere dell’ex consigliera di minoranza, Rita Greco. “L’ex sindaco di Pagani ha dimenticato di aggiungere, nella lettera al Capo dello Stato, alcuni passaggi. Posso comprendere, umanamente parlando, la vicenda giudiziaria che lo ha travolto, ma non posso accettare la versione politica fornita al Presidente. Ha scritto dell’incandidabilità, collegandola alle accuse dalle quali é stato assolto, ma non ha detto che sapeva della sentenza, uscita ad aprile e pubblicata a giugno, prima della proclamazione a sindaco. Non credo che i suoi legali non gli abbiano detto nulla. Quindi, lui sapeva che sarebbe giunto un giudizio nei suoi confronti, percui non avrebbe dovuto candidarsi. Ripeto, nulla contro l’assoluzione per i fatti di linea d’ombra, ma sulla sentenza della Cassazione, non può dire inesattezze. Molti della sua maggioranza non sapevano della sentenza, ma lui sì: perché non lo ha detto? Questa sua scelta, di non dire nulla, ci ha portati alla sua decadenza dalla carica di sindaco, lasciando la città in balia di se stessa e sappiamo come é andata a finire. È vergognoso quanto successo. Inoltre, proprio sulla l’incandidabilità, ho più volte sollecitato la triade commissariale per la questione ‘notifica’ dell’elettorato passivo di Gambino ma, al momento, nessuna risposta mi é stata fornita. ‘Lo diremo al prefetto di Salerno’ mi é stato detto: sto ancora aspettando!”.

gc

loading ads